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Querele bavaglio ed Emfa, la Fnsi porta i dossier in Ue

L’Italia non è in linea con l’Ue su alcuni dei temi cardine legati alla libertà di stampa: dalle querele bavaglio fino all’applicazione effettiva del Media Freedom Act. E il presidente della Federazione nazionale della Stampa Italiana, Vittorio di Trapani, ha portato le doglianze dei giornalisti direttamente al commissario Ue per la democrazia e lo Stato di diritto, Michael McGrath. L’incontro è stato importante perché il sindacato ha potuto snocciolare le sue critiche all’operato del governo. A cominciare dalla situazione in Rai per cui “le ipotesi di riforma presentate dalla maggioranza sono solo maquillage”. E quindi la vicenda giornalisti: “Caso eclatante lo spionaggio ai danni di almeno tre giornalisti con Paragon: dopo un anno ancora non si sa da parte di chi e perché. Questo apre al capitolo della sicurezza dei giornalisti”. E a tal proposito, la Fnsi ha ricordato al Commissario che 29 giornalisti vivono sotto scorta.

Le minacce alla libera stampa mica finiscono qui. C’è la questione Slapp, ossia quella delle querele bavaglio di cui l’Ue dovrà occuparsi. “A proposito della Direttiva anti-Slapp, la maggioranza parlamentare vuole fare un recepimento parziale e quindi del tutto insufficiente: ovvero solo per quelle transfrontaliere, che rappresentano un numero assolutamente residuale. Intanto però si procede a riformare la diffamazione: infatti in Parlamento è in discussione una proposta che cancella il carcere ma aumenta in maniera spropositata le sanzioni, lasciando quindi inalterato l’effetto bavaglio”, tuonano dalla Fnsi. La richiesta dei giornalisti è dunque netta: “è indispensabile che la Commissione europea faccia tutte le pressioni possibili nei confronti del governo italiano per spingerlo ad adeguare le leggi italiane agli standard europei, e garantire così appieno la libertà di stampa e la sicurezza dei giornalisti”.

Luca Esposito

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