Editoria

Quando i controllati premiano i controllori

Nel mondo dei media italiani si moltiplicano eventi, festival e riconoscimenti che celebrano i personaggi e conferiscono premi. Fra questi c’è il Premio “Nostalgia di Futuro”, promosso dall’Osservatorio TuttiMedia.

Il Premio avrebbe la funzione di stimolare la discussione su tecnologia, società e cultura dell’informazione. I nomi sono importanti, il Presidente onorario è Gianni Letta il Presidente Franco Siddi, l’ex segretario della Federazione nazionale della stampa, passato con un rapido giro di valzer in Confindustria. E poi tra i soci c’è Google, Meta, Eni, Mediaset, il Gruppo Unipol, Banca Intesa Sanpaolo, Ferrero e UPA.

Nella giornata di ieri al termine di un convegno è stata officiato il premio “Nostalgia di Futuro 2025” Tra i premiati risultano Laura Aria, commissario dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e Guido Scorza, componente del Garante per la privacy. Il premio è stato consegnato a chi si è impegnato attivamente per contribuire a una transizione digitale che sia guidata dalla consapevolezza e non dalla mera velocità del cambiamento. Tutto bene, ottimi i titoli, gli slogan, ma ci permettiamo una precisazione, anzi due.

La prima concerne l’opportunità di premiare un componente di un’Autorità, la cui autorevolezza oggi è, a dir poco, in discussione. Le polemiche intorno al Garante per la privacy e il presunto conflitto di interessi di Scorza non rappresentano ad oggi ragione per chiedere la decadenza dell’Autorità, anche perché non disciplinata per legge. Ma un minimo di decoro non farebbe mai male.

La seconda, invece, è tutta di sostanza. L’Italia è un Paese di relazioni, contano più quelle delle competenze, questo è un elemento che fa parte della cultura politica ed istituzionale italiana. Ma un premio dato dai controllati, meta e google su tutti, ai controllori, significa perdere il senso della misura e trasformare l’impunità in regola.

Enzo Ghionni

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