Pubblicità, Nielsen: Primo semestre 2013 investimenti aziende -17,4%

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Il primo semestre 2013 si chiude con un decremento degli investimenti pubblicitari del 17,4 per cento, per un ammontare totale di 3 miliardi e 355 milioni di euro investiti in comunicazione dalle aziende italiane, in calo di poco più di 706 milioni rispetto alla prima metà dello scorso anno. “Nonostante sia di questi giorni la notizia di un’accelerazione della ripresa in Usa, la crisi continua a farsi sentire nel nostro tessuto produttivo, rispecchiandosi sulla comunicazione” spiega Alberto Dal Sasso, advertising information services business director di Nielsen. “In particolare, il saldo tra le imprese che sono entrate e uscite dal mercato dell’advertising è pari a ‐1.268 (‐8,8 per cento), mentre quelle investitrici hanno ridotto mediamente dell’8,6 per cento il budget per la comunicazione”. I quotidiani e i periodici non riescono ancora a uscire da “quota ‐20”, con i primi a ‐23,7 per cento e i secondi a ‐24,3. La Tv continua ad attestarsi intorno al decremento rilevato nei primi cinque mesi dell’anno e chiude il semestre a ‐16,4 per cento. Al suo interno, il mezzo televisivo evidenzia una varianza elevata: segnali positivi, infatti, si registrano per alcune emittenti che hanno cominciato a mostrare una crescita interessante sul singolo mese di giugno. La radio chiude a ‐14,4 per cento e conferma l’andamento dei mesi precedenti. Il direct mail e l’esterna sono ancora in calo, anche se a tasso ridotto rispetto a maggio.

“Questi primi sei mesi – continua Dal Sasso ‐ si confrontano con l’importante crisi dello stesso periodo del 2012, che si è dimostrata ancora più forte a partire dal secondo semestre. Non si trascuri, inoltre, che l’anno di Europei di Calcio e Olimpiadi favorisce sempre un certo traino che, invece, questa volta è mancato, non solo in tema di spazi pubblicitari venduti, ma anche di iniziative di marketing da parte delle aziende”. Internet (relativamente al perimetro valorizzato da Nielsen) continua la fase di stagnazione iniziata qualche mese fa, chiudendo il semestre in tono negativo (‐2,1 per cento). “Leggendo il dato – conclude Dal Sasso – possiamo affermare che questa difficoltà derivi dalla domanda di pubblicità, piuttosto che dalla capacità dell’offerta: il numero di aziende investitrici sul web, infatti, è lo stesso dello scorso anno, ma abbiamo registrato un calo dell’investimento medio di circa il 2 per cento”. Per quanto riguarda i settori, il calo è generalizzato, con i primi due in calo rispettivamente del 22,1 per cento (alimentari) e del 26,6 per cento (automobili). Le telecomunicazioni e la distribuzione sono sotto la doppia cifra, ma l’unico settore in crescita rimane l’informatica (+42,9 per cento), grazie agli investimenti derivanti dalla comunicazione di smartphone e tablet. (ilvelino.it)

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