Le maggiori novità contenute nella legge 28/01/2009, n. 2 – recante la conversione in legge, del decreto-legge anticrisi – sono: il blocco, al 2006, dei canoni di concessione che ogni anno i grandi network radiotelevisivi pagano allo Stato per il diritto di trasmettere nell’etere programmi e servizi (l’art. 3); per gli anni 2009, 2010 e 2011, è stabilito il pagamento dell’IVA al momento del’effettiva riscossione del corrispettivo (art. 7); vengono destinati all’Inpgi, per il prepensionamento dei giornalisti nel 2009 (esclusi i periodici), 10 milioni di euro (comma 18-ter dell’art. 19); viene confermata l’applicazione dell’aliquota ordinaria IVA al 20% – in luogo dell’aliquota ridotta al 10% – sui canoni di abbonamento alle radiodiffusioni circolari trasmesse in forma codificata, nonché alla diffusione radiotelevisiva con accesso condizionato effettuate in forma digitale a mezzo di reti via cavo o via satellite (l’art. 31).
Le saracinesche abbassate delle edicole sono diventate un’immagine sempre più frequente nelle città italiane. Dai…
Manovra, pure la Fieg alza la voce: occorrono più soldi perché il sistema del pluralismo…
Antonio Tajani non fa le barricate sulla vicenda Gedi ma ritiene che sia meglio che…
C’è un filo rosso che attraversa le rimostranze sindacali delle giornaliste e dei giornalisti de…
Protestano le associazioni di radio, tv ed emittenza locale: la manovra, così com’è, rischia di…
Meloni contro l’opposizione sulla vicenda legata alla vendita del Gruppo Gedi, e quindi di Repubblica…