Pubblicare foto su Facebook o caricare canzoni sul profilo MySpace, senza indicarne la paternità, è un reato e può costare caro. Lo ha deciso il Tribunale di Genova che ha condannato un musicista jazz di 26 anni a una multa di 1.200 euro per violazione della legge penale sul diritto d’autore.
La vicenda risale al 2009 e vedeva coinvolti due musicisti e una fotografa professionista. Secondo l’accusa, sostenuta dal pubblico ministero Vittorio Ranieri Miniati, il musicista aveva messo a disposizione del pubblico, in particolare degli utenti di Facebook e del sito musicale My Space, 15 foto che lo ritraevano senza chiedere il permesso alla fotografa che le aveva scattate. Inoltre aveva pubblicato alcuni brani musicali, registrati alla Siae, composti da lui e da un altro collega, attribuendosene l’esclusiva paternità.
È stato condannato. «Chi carica foto, video o canzoni su Facebook o My Space – ha spiegato l’avvocato David maria Mascia – spesso e volentieri dimentica che, con l’adesione alle condizioni generali d’uso, ha già dichiarato, magari contro il vero, di esserne l’esclusivo proprietario e ha già autorizzato il social network a farne l’utilizzo che meglio ritiene. Ciò non toglie che il diritto del vero autore rimanga presidiato dalla normativa di settore, anche con sanzioni penali».
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