PROMOZONE CULTURALE: I “NO” INCOMPRENSIBILI DELLA POLITICA

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Il Comune di Napoli è tornato nel pieno possesso della Casina del Boschetto, a margine di un contenzioso nei confronti del conduttore Assostampa, conclusosi in appello con una condanna per morosità e, a titolo di risarcimento danni, al pagamento di una somma pari a 3 milioni di euro, ma che tuttora pende in Cassazione. A seguito di ciò ha individuato per l’immobile una destinazione culturale, orientando in tale direzione il progetto di ristrutturazione cofinanziato con le risorse Pit e Por Campania 2000-2006. Il tale direzione anche l’atto di indirizzo del 31 luglio 2009, dove si chiedeva alla giunta che Casina del Boschetto diventasse centro di iniziative culturali.
L’allora assessore al Patrimonio, Marcello D’Aponte, nel 2011, con una proposta di delibera, chiese alla giunta di procedere all’assegnazione all’Ordine dei Giornalisti della Campania del primo piano della struttura, lasciando al Comune il piano terra per destinarlo ad attività di promozione culturale e ad iniziative di pubblico interesse. «Nell’aprile 2011 – è lo stesso D’Aponte che lo scrive in un articolo pubblicato sulla Repubblica di Napoli – la questione fu affrontata in una riunione di giunta. In tale occasione, nonostante tredici assessori su sedici si fossero dichiarati favorevoli, con l’eccezione del sindaco Iervolino, che aveva mutato la propria opinione inizialmente diversa, del vicesindaco Santangelo e dell’assessore Oddati, la giunta deliberò in senso negativo». Adesso, l’ex assessore si augura che «il sindaco e gli assessori pongano subito rimedio a tale situazione, attribuendo all’Ordine dei Giornalisti il bene, nell’ambito di quei progetti di collaborazione e valorizzazione culturale di cui anche il Consiglio comunale si è ripetutamente fatto promotore che rappresenterebbero un notevole passo avanti per la politica culturale e di crescita della città».

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