PIRATI E GRILLINI: AMICI O RIVALI?

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Pirata italiano: Grillo potrebbe essere uno dei nostri. Pirata tedesco: «il M5S è gerarchico come il copyright».
Partito Pirata e Movimento 5 Stelle: due nuove realtà. La prima ha “solo” l’1%, la seconda è arrivata in pochi mesi a contendersi il primato con il Pd. I pirati sono un appendice di un movimento internazionale che il Germania costituisce il terzo partito nazionale. I grillini sono una creazione tutta italiana, nati grazie al carisma di Bebbe Grillo, un comico genovese.
Tuttavia hanno delle caratteristiche e delle aspirazioni comuni. Entrambi difendono la libertà d’espressione, la condivisione libera della conoscenza, una riforma del diritto d’autore. Ma hanno anche delle differenze, sottili per noi italiani, ma che viste oltre le Alpi sembrano più nette.
In una recente intervista a L’Opinione, un pirata italiano fa il punto della situazione. I pirati italiani sembrano essere cresciuti troppo in fretta. Il consenso è notevole, ma gli iscritti ufficiali sono ancora pochi: circa 150 in tutta Italia. E anche il programma dovrà essere più articolato. Le “missioni” dei pirato sono la libertà d’informazione, la condivisione libera della conoscenza, la difesa privacy e una riforma del diritto d’autore. Queste potrebbero essere aspirazioni troppo elitarie. «Sappiamo bene che in Italia esistono anche altri problemi, ma vogliamo stabilire i nostri punti assieme più iscritti possibile. Siamo convinti che quante più intelligenze faremo convergere, tanto migliori saranno le proposte». Lo ha dichiarato Shinig, il nickname del corsaro italiano. Ecco che spunta il concetto di convergenza verso obiettivi condivisi.
L’organigramma del Partito Pirata è molto particolare: quasi non esiste. «Non abbiamo una segreteria, non abbiamo un direttivo, non abbiamo un comitato centrale. Non esiste nemmeno un portavoce: tutti sono autorizzati a parlare a nome del movimento, portando avanti i temi e gli argomenti condivisi dagli iscritti. Il nostro è un partito orizzontale costituito su un’assemblea permanente on-line, dove chiunque può avanzare proposte, integrarle, proporne la modifica o la bocciatura», spiega una dei 150 corsari italiani. In effetti si tratta di un metodo tedesco: il cosiddetto sistema Schultze adottato dal Piratenpartei. «Non passa l’idea più votata, ma si esprime un ordine di gradimento tra le varie idee avanzate, dalla quella preferita a quella cui si è decisamente contrari. In questo modo il risultato finale consente di adottare effettivamente la proposta più gradita alla maggioranza più ampia dei votanti». Ad organizzare le idee è un softwere (in pieno stile pirati del web) basato su un algoritmo speciale. Tale programma si chiama Liquid Feedback (“risposta liquida” in inglese) e determinerebbe la sintesi ottimale dei voti espressi.
Nasce quasi istintivo il paragone con il Movimento 5 Stelle. Anche il partito di Grillo è anticonvenzionale, potremmo dire “sui generis” e aduso all’utilizzo della rete come strumento di democrazia partecipativa. Il corsaro italiano non esclude delle assonanze: «diciamo che chi sta nella base del M5S potrebbe essere tranquillamente uno dei nostri. Fossimo nati prima noi, magari molti tra loro ci avrebbero votato». Inoltre anche i grillini caldeggiano la libera condivisione della conoscenza attraverso una riforma del diritto d’autore. Di diverso ci sarebbe il sistema di “assemblaggio” delle proposte, il sopracitato Liquid Feedback che i pirati hanno e il M5S ancora no.
Tuttavia visti al di là delle Alpi, il partito di Grillo assume dei connotati diversi: più convenzionale e meno corsaro, più gerarchico e meno orizzontale. Anzi il M5S sarebbe un «partito proprietario, gerarchico come il copyright»
È l’opinione del portavoce del PiratenPartei tedesco. In un’intervista a Il Manifesto, Carlo Von Lynx (nickname in internet del portavoce intervistato) spiega come funziona il suo partito e mostra le differenze con il M5S. Quest’ultimo avrebbe «un approccio assolutamente incompatibile al nostro. A noi piacciono gli statuti con la partecipazione orizzontale. Esattamente come quello del partito pirata italiano». Per Von Lynx il partito di Grillo non ha uno statuto ben definito, ma prevede solamente il copyright del marchio. «C’è qualcuno insomma proprietario del movimento, c’è qualcuno che ne può disporre». Probabilmente si riferisce alla società Casaleggio Associati, editore del blog, dei libri e dei “contenuti” di Grillo. È un’opinione che sa di accusa. Proprio il partito di Grillo che fa dell’orizzontalità e del libero scambio delle opinioni è accusato del contrario. Quasi un paradosso! Tuttavia non bisogna dimenticare che anche il Patito Pirata italiano è, paradossalmente, detentore di un suo marchio. Nelle recenti elezioni amministrative il Partito Pirata ha fatto causa al Pirate Party proprio per violazione del copyright. Altro paradosso!
Comunque sia il M5S che il Partito Pirata italiano vogliono correre per le elezioni politiche del 2013. E chissà se, una volta entrati in Parlamento si daranno battaglia.

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