Vincenzo Vita (PD) – intervenendo all’incontro organizzato dalla FRT e da Aeranti-Corallo tenutosi il 1° febbraio a Roma – ha dichiarato: “Le scelte normative fatte a dicembre sono gravissime e non c’erano motivi di inserire in finanziaria una norma che va a “scassare” le tv locali. Il PD non vuole mettere la bandierina sugli emendamenti presentati, vuole vincere la battaglia ed è disponibile a lasciare agli altri tutta la visibilità se questo può servire a conseguire un risultato positivo”.
Anche Enzo Raisi (Fli) ha detto di condivide le battaglie delle tv locali e ha garantito che la sua forza politica voterà tutti gli emendamenti presentati al Senato. “Il digitale terrestre – ha detto Raisi – l’abbiamo votato per dare la possibilità di allargare il mercato con l’ingresso di nuovi operatori. Finora il mercato televisivo analogico ha funzionato perché si era trovato un punto di compromesso, oggi il digitale non consente più la condivisione tra soggetti concorrenti. Ciò che veramente preoccupa è che l’opinione pubblica non è al corrente delle problematiche delle tv locali perché si è perso il contatto diretto con la gente”.
Roberto Rao (UDC) ha evidenziato come “Il ruolo delle tv locali sia indispensabile per la garanzia del pluralismo e vada difeso nelle sedi istituzionali. L’informazione regionale non può essere demandata solo ai TgR della Rai, le tv locali sono volano d’occupazione e incentivazione delle iniziative territoriali; il digitale terrestre si sta trasformando in una vessazione nei confronti delle tv locali”. Rao ha, infine, ribadito la sua contrarietà agli interventi di sostegno a pioggia sostenendo che “occorre tutelare le imprese televisive meritevoli per qualità dei programmi e occupazione”.
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