Ordigno esplode sotto l’auto di Ranucci: indaga l’Antimafia

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Pensavamo di essercele gettate alle spalle certe cose e invece no: un ordigno esplode e spazza via l’auto di Sigfrido Ranucci, danneggiando anche la vettura della figlia e un’abitazione delle vicinanze. L’episodio nella notte. Stando ai primi rilievi delle forze dell’ordine la bomba avrebbe potuto fare molti più danni di quelli che ha fatto e, forse, avrebbe anche potuto uccidere. Sull’episodio indaga l’Antimafia. A presentare denuncia, questa mattina, è stato proprio il giornalista. Che ha riferito all’Ansa di essersi recato dai carabinieri a denunciare. Secondo quanto riferito da Ranucci, l’ordigno posizionato sotto la sua auto era rudimentale “ma bisogna vedere la natura dell’esplosivo”. Per il momento non ci sono piste specifiche: “Con tutte le minacce che riceviamo – ha affermato il direttore di Report – non è semplice risalire alla matrice”.

La solidarietà a Ranucci caratterizza, adesso, le prime pagine dei giornali online. La Fnsi ha annunciato un presidio, per oggi alle 16, di solidarietà con il giornalista di Report. La ferma condanna dell’episodio ha unito persino, una volta tanto, Usigrai e Unirai. L’amministratore delegato Rai Gian Paolo Rossi ha condannato con vigore l’accaduto: “Il ruolo della Rai e di chi opera al suo interno è quello di garantire dialogo, pluralismo e rispetto nel racconto quotidiano del nostro tempo – si legge in una nota – La Rai respinge con forza e determinazione ogni minaccia contro chi svolge il proprio lavoro nel Servizio Pubblico. L’essenza vitale della nostra democrazia è la libertà informativa che la Rai garantisce e che i suoi giornalisti rappresentano”.

Il ministro degli Interni Matteo Piantedosi ha disposto il rafforzamento della scorta mentre da Palazzo Chigi è giunto un messaggio di condanna dell’attentato e di solidarietà a Ranucci da parte del presidente del consiglio Giorgia Meloni: “Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, esprime piena solidarietà al giornalista Sigfrido Ranucci e la più ferma condanna per il grave atto intimidatorio da lui subito. La libertà e l’indipendenza dell’informazione sono valori irrinunciabili delle nostre democrazie, che continueremo a difendere”.

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