Le minacce ai giornalisti viaggiano sul web. Con le nuove tecnologie aumentano i canali per le aggressioni ai cronisti e l’anno che si è appena chiuso ha dimostrato come anche le intimidazioni si siano ormai “digitalizzate”. I dati sono stati pubblicati dal ministero degli Interni, quasi un quarto delle minacce contro giornaliste.
Nel 2021 sono stati addirittura 232 gli episodi di intimidazioni e minacce nei confronti dei giornalisti la stragrande maggioranza sul web. La “matrice” di questi episodi: 26 sarebbero riconducibili a contesti di criminalità organizzata, 113 a contesti politico sociali, 93 riferibili ad altre fattispecie. L’incremento, rispetto al 2020, quando i casi registrati erano stati 163, è stato del 42 per cento, con un ulteriore aumento rispetto al 2019, che aveva già fatto registrare un +87 per cento rispetto all’anno prima. Insomma un trend in costante crescita.
Anche nel 2021 le minacce tramite web si sono confermate quale principale modus operandi (102 episodi). I canali web più utilizzati sono stati Facebook (41 episodi), mail (35), Instagram (15). Quasi un quarto (57 episodi) degli atti intimidatori censiti è stato perpetrato nei confronti di giornaliste.
Le regioni che hanno fatto registrare il maggior numero di casi sono stati Lazio, Lombardia, Toscana, Sicilia ed Emilia Romagna. Ben 53 atti intimidatori sono connessi alle campagne informative relative all’emergenza pandemica e 19 di questi si sono verificati nel corso delle manifestazioni “No vax” e “No green pass”.
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