OBAMA APRE ALL’IRAN CON l’AMBASCIATA VIRTUALE

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In occasione della festività iraniana del Nawruz nel corso della quale si celebra il nuovo anno, Barack Obama ha accusato il regime iraniano di ricorrere alla censura e di aver fatto calare sul paese una “cortina elettronica”, una barriera che impedisce il libero flusso di informazioni e di idee via internet, tv e radio. «Le tecnologie che dovrebbero rafforzare i cittadini vengono usate per reprimerli», ha detto aggiungendo che «il suo governo sta lavorando alle linee guida per facilitare il lavoro degli uomini d’affari statunitensi che portano software e servizi in Iran per sviluppare nel paese l’accesso al web per tutti gli iraniani».
«Io voglio – ha detto Obama – che il popolo iraniano sappia che l’America cerca il dialogo per ascoltare le vostre opinioni e capire le vostre aspirazioni. Per questo abbiamo realizzato una ‘ambasciata virtuale’, così che possiate vedere voi stessi cosa gli Stati Uniti stanno dicendo e facendo». A tal fine, ha spiegato Obama, «stiamo utilizzando il Farsi (ndr. la lingua persiana) su Facebook, Twitter e Google Plus».
Peccato che la Guida suprema iraniana, Ali Khamenei, ha usato toni diversi per rispondere: «Di fronte all’aggressione da parte degli Stati Uniti e da Israele, l’Iran si difenderà». «Abbiamo già spiegato di non usufruire di armi atomiche e tantomeno di costruirne, ma se dovesse esserci un eventuale attacco dei nemici, che si tratti degli stati uniti o del regime sionista, noi risponderemo nello stesso modo in cui ci attaccano».

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