NUMERAZIONE SUL TELECOMANDO: LA VITTORIA DI TELECAPRI SULL’AGCOM

1
1359

La sentenza del Consiglio di Stato che accoglie il ricorso di Telecapri, l’emittente dell’editore Federico Costantino, rimette in discussione tutta la numerazione dei canali regionali sul digitale terrestre. E si tratta, per gli utenti della Campania, di una piccola rivoluzione. L’ennesima nell’ambito del panorama della piattaforma Dtv. La sentenza incide sulla cosiddetta Lcn, la numerazione sul telecomando, che al momento vede penalizzata Telecapri (di fatto un’emittente con valenza anche nazionale) rispetto, ad altre realtà regionali.
«Purtroppo la delibera numero 366 del 2010 dell’Agcom – spiega Federico in una nota – definiva la graduatoria per l’assegnazione dei numeri sulla base dell’elenco annuale stilato dal Corecom per la concessione dei contributi». E qui sta il cuore del problema, «perché questa graduatoria – attacca l’editore di Telecapri – prende in considerazione solo fatturato e dipendenti ed è dimostrato che in Campania spesso i dati sono fasulli». Di qui la richiesta, avanzata prima al Tar e successivamente al Consiglio di Stato, di prendere in esame i dati ufficiali Auditel sugli ascolti. Cosa che i giudici amministrativi di secondo grado hanno imposto di fare, rimettendo tutto in discussione.
Da questo momento Telecapri potrà chiedere la posizione numero 10 della piattaforma del digitale terrestre e posizionarsi così in cima all’elenco delle emittenti territoriali. Il criterio di distribuzione delle posizioni stabilisce infatti che dal numero 1 al numero 9 debbano essere posizionate le emittenti nazionali, mentre dal 10 al 199 ci debba essere spazio per quelle delle singole regioni. Anche in questo caso è effettuata una differenziazione, perché dal numero 10 al numero 19 sono inserite le televisioni di prima fascia, cioè quelle che sul territorio hanno un indice di ascolto maggiore. Una seconda fascia va dal numero 20 al numero 71 mentre il posto riservato alle emittenti con un numero limitato di spettatori va da 72 a 199.
La vicenda, però, non si esaurisce qui. Telecapri lamenta infatti ingenti danni dal punto di vista della raccolta pubblicitaria e degli ascolti in seguito al posizionamento non corretto e annuncia azioni di risarcimento del danno nei confronti sia dell’Agcom che del ministero dello Sviluppo economico. L’editore è impegnato anche su un altro fronte: l’assegnazione gratuita di cinque multiplex riservata a emittenti nazionali, tra cui si ritiene rientri di diritto Retecapri.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome