Editoria

Novaya Gazeta annuncia la sospensione delle pubblicazioni

Sospese in Russia le pubblicazioni della Novaya Gazeta, l’annuncio è arrivato su Twitter nelle scorse ore da parte dei giornalisti stessi. La decisione è arrivata dopo che l’agenzia statale russa per il controllo dei media, Roskomnadzor, ha mandato un avviso al giornale. Per l’agenzia, il giornale non avrebbe rispettato le leggi del governo nel citare come “agente straniero” un’organizzazione bollata come tale dal Cremlino.

Era già da un mese che il giornale aveva scelto di non coprire la guerra tra Russia e Ucraina. La scelta dopo il giro di vite operato dal parlamento sui contenuti presunti come falsi in merito a quella a cui il governo continua a riferirsi quale “operazione speciale” sul territorio ucraino. Adesso, Novaya Gazeta ha scelto di tacere del tutto fino alla fine delle ostilità. Il giornale, diretto dal premio Nobel per la Pace Dmitry Muratov ha dunque sospeso le pubblicazioni.

Si tratta di un colpo grave. Tanto alla libertà di stampa quanto all’immagine stessa della Russia. Perché Novaya Gazeta è un simbolo del giornalismo in territorio russo. Fondato nel 1993, tra gli altri anche da Mikail Gorbaciov, si è imposto negli anni per l’autonomia e l’indipendenza. Pagate carissimo. Non si è spenta l’eco della morte di Anna Politkovskaja, la giornalista che fu uccisa il 7 ottobre del 2006 in un agguato e per cui sono state condannate cinque persone. Tra di loro, però, non ci sarebbe il mandante.

La notizia è immediatamente rimbalzata fuori dai confini della Federazione Russa. L’Unione Europea ha reagito duramente. E l’alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell ha scritto su Twitter. “La sospensione odierna delle pubblicazioni del giornale Novaya Gazeta è il risultato della sistematica intimidazione e repressione dei media da parte delle autorità russe. L’Ue è al fianco dei media indipendenti e dei giornalisti russi. Condanniamo fermamente la censura del Cremlino”.

In Italia s’è alzata la voce dell’ex presidente della Camera Laura Boldrini che in una nota ha affermato. “Oggi la testata indipendente russa Novaya Gazeta ha annunciato la sospensione delle attività ‘fino alla fine dell’operazione militare speciale sul territorio dell’Ucraina’. Si ferma il lavoro di una redazione che negli anni ha raccontato la violenza del regime di Putin e gli orrori compiuti dai soldati russi durante le guerre di aggressione”.

E dunque. “Nessuno dimentica su quelle stesse pagine gli articoli di Anna Politkovskaja, valorosa cronista che ha descritto con coraggio la ferocia dei metodi usati per sterminare e conquistare la Cecenia, prima di essere assassinata nel 2006. Lo stop a Novaya Gazeta imposto dalla rigida censura del Roskomnadzor, il Servizio federale per la supervisione nella sfera della connessione e comunicazione di massa, è un altro duro colpo alla libertà di informazione e al diritto al dissenso che il Cremlino in questi anni ha sotterrato sotto il tappeto di leggi restrittive, divieti e processi”.

Luca Esposito

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