NONOSTANTE LE RASSICURAZIONI DI FINI, PER L’EDITORIA RESTA ALLARME ROSSO (L’UNITÀ)

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«Purtroppo nonostante le parole del presidente della Camera, c’è poco da essere fiduciosi», dichiara a Montecitorio il capogruppo Pd in commissione Bilancio Pierpaolo Baretta. Il fatto è che se davvero si vuole intervenire sui fondi per i giornali (come promette Fini) lo si deve fare subito: già oggi. Lo strumento per ritornare al regime dell’anno scorso, modificato in corsa nell’ultima finanziaria, potrebbe essere il milleproroghe oggi alla Camera. Ma il governo punta all’ennesima blindatura.
La mobilitazione per salvare le testate colpite dal taglio – che garantiscono il pluralismo dell’informazione non controllata ne da grandi gruppi, ne condizionata dagli incassi della pubblicità – è trasversale. Ieri è stato sottoscritto un appello bipartisan da 252 deputati, 46 del Pdl, 177 del Pd e 29 dell’Udc. Il presidente Fini ha trasmesso l’appello alle commissioni competenti. Promotori dell’iniziativa sono stati Roberto Giachetti (Pd) e Flavia Peri-na (Pdl).
«Non possiamo rimanere insensibili – si legge nell’appello -all’emergenza che colpisce decine di testate. È un’emergenza nella quale sono a rischio sia la tutela del fondamentale valore della libertà di informazione che la salvaguardia di migliaia di posti di lavoro in un contesto nel quale i grandi gruppi editoriali continuano a usufruire delle sovvenzioni indirette da parte dello Stato».
(Dalla rassegna stampa ccestudio.it)

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