NOMINE AGCOM: UN QUESTIONARIO PER I CANDIDATI

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Domande per scelte trasparenti. Guido Rossi: «è necessario un esame durissimo». Quintarelli? «Sarebbe una scelta straordinaria».
“Ha mai fatto parte ad un partito? ha mai ricoperto una carica pubblica? la sua candidatura può generare conflitti di interesse? può trarre vantaggi personali dalla carica per la quale è candidato?
Sono solo alcune delle domande che Open Media Coalition (una coalizione di numerose associazioni di cittadini, imprese, studiosi), ha inserito nel questionario che ogni candidato all’Agcom “deve” compilare. L’intenzione è quella di garantire delle scelte il più possibile trasparenti.
Le informazioni fornite saranno trasmesse ai Presidenti delle due Camere e ai Capigruppo dei Partiti, unitamente ai curricula.
C’è da precisare che Open Media, tramite il sito VogliamoTrasparenza.it, sta seguendo l’iter delle candidature. L’associazione pretende scelte trasparenti e dettati dal merito e non la solita spartizione delle poltrone. E il suddetto questionario dovrebbe servire proprio ad accertare eventuali “incompatibilità”.
Le domande sono numerose e puntigliose. Indagano su eventuali incarichi pubblici, candidature, discorsi fatti o ogni tipo di propaganda e attività per conto di un partito, comprese possibili donazioni. Inoltre verificano l’esistenza o meno di ogni tipo di conflitto d’interesse, anche legato a familiari e ad attività professionali. Viene data anche la possibilità di spiegare come eliminare tale conflitto di interesse nel caso in cui la candidatura andasse a buon fine.
E alla fine è scritto «dichiaro che le informazioni riportate sono esatte, complete e veritiere». Bisogna solo sperare nell’onestà delle risposte dei candidati, sempre se decideranno di compilare il questionario “della trasparenza”.
A favore di nomine limpide e cristalline è anche Guido Rossi, garante etico della Consob ed ex presidente di Telecom. Rossi ha affermato che le nomine delle Autorità dovrebbero essere sottoposte ad un esame durissimo, nonché valutate dai cittadini, come negli Usa visto che «la futura democrazia ha sicuramente una base solida nella rete e in tutto quello che riguarda la comunicazione. Quindi l’importanza che questo può avere per la politica e la democrazia futura è enorme», ha affermato Rossi. Entrando nel merito l’ex dirigente Telecom si è schierato a favore di Stefano Quintarelli: «ci sono personaggi validissimi che, dal punto di vista del curriculum sono di primo piano. Quintarelli che è sicuramente il numero uno degli esperti in questo settore, soprattutto della rete. Questa sarebbe una scelta straordinaria».
Tuttavia, paradossalmente, la nomina di Quintarelli sembra improbabile proprio perché l’informatico non ha gli “agganci” giusti. Si è espresso anche il New York Times che l’ha definita una possibilità «altamente difficile».
I paradossi dell’Italia!

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