Con la sentenza n. 1976/2009, la sezione III civile della Corte di Cassazione ha precisato che la genericità del titolo e l’assenza di riferimenti a un nominativo specifico escludono contenuti offensivi nei confronti del destinatario. Insomma, per sortire un effetto diffamatorio, il titolo deve essere formulato in termini tali da recare un’affermazione chiara, compiuta, univoca e integralmente percepibile dal lettore senza la lettura dell’articolo.
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