NESSUN AIUTO A CHI STACCA DIVIDENDI (Avvenire)

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Sono salvi per un anno i contributi ai giornali di partito e di opinione ma spunta invece un emendamento restrittivo nella finanziaria per i giornali che distribuiscono utili. Presentato dalla Lega Nord e approvato dall’Aula di Montecitorio con l’astensione del Pd e dell’Idv, quest’ultimo emendamento prevede l’esclusione dai finanziamenti statali per quelle società editoriali che distribuiscono utili agli azionisti. La ghigliottina, secondo la formulazione del nuovo testo, prevede che le sovvenzioni da parte dello Stato vengano erogate solo alle imprese editrici aventi diritto che “abbiano inserito nel proprio statuto il divieto di distribuzione degli utili della società”. Questa norma taglierebbe fuori gran parte dei quotidiani a grandissima diffusione.
Un po’ di ossigeno dalla Camera viene anche per gli organi di partito delle formazioni escluse dal Parlamento dopo le ultime elezioni. La norma approvata prevede che quegli organi politici che abbiano già goduto del finanziamento nel 2005 vedranno una proroga dei contributi pubblici, anche se attualmente non hanno rappresentanti alla Camera o al Senato.
Nella finanziaria sono state inoltre introdotte nuove norme per garantire la trasparenza sulla effettiva proprietà della testata e sul controllo esercitato dagli azionisti.
Soddisfatti gli esponenti dell’opposizione che però chiedono ulteriori passi avanti dal governo. Enzo Carrara (Pd) ricorda che ora “per dare seguito alla volontà del parlamento” di rinviare i tagli ai giornali “occorre ripristinare i finanziamenti previsti per il 2009”. Così anche il segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero, “La notizia che è arrivata dalla Commissione Bilancio della camera è una buona notizia. Certo non basta, perché in ogni caso la legge finanziaria varata dal governo prevede comunque, in prospettiva, una forte riduzione dell’importo destinato al sostegno all’editoria e non vi è affatto certezza che i tagli maggiori non li subiranno i giornali di partito e quelli editi da cooperative”. Si associano voci della maggioranza, per Catone (Pdl), “Il lavoro non è finito. Se si vuole realmente mantenere il diritto ai contributi per il 2009 occorre almeno mantenere gli stessi finanziamenti e, soprattutto, lavorare alla riscrittura del regolamento, riaprendo un confronto serio, per formulare proposte vere e credibili per una riforma condivisa da tutto il mondo dell’editoria e del giornalismo”.

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