NEL 2008, VENDITE DEI GIORNALI IN FLESSIONE. AD ECCEZIONE DELL’UNITA’

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L’editoria vive momenti difficili nel mondo e il panorama italiano non fa eccezione. La dimostrazione è data dal compendio dei dati Fieg sull’anno che si è chiuso. «La Repubblica» ed «II Corriere della sera» negli ultimi tre mesi del 2008 denunciano cali di vendita vistosi. Il quotidiano di De Benedetti addirittura una flessione a due cifre: -15% in ottobre rispetto al 2007; in novembre anche peggio: -20,7%.
In via Solferino si piange di meno, ma relativamente. Meno 7,6% in ottobre; meno 7,7% in novembre e meno 8% un mese fa con il corrispettivo di 601mila copie. Così «II Giornale» e anche «Libero». Il quotidiano berlusconiano ha toccato il minimo degli ultimi anni in dicembre con 171mila copie. Il giornale di Feltri viaggia sempre ben oltre le 100mila copie, ma distante dai fasti di qualche anno fa.
Ci sono, però, alcune eccezioni che possono aiutare il panorama generale. La rinnovata «Stampa» di Giulio Anselmi non perde copie; così il «Messaggero» che fa su e giù intorno alle 200mila copie. Poi c’è «l’Unità», che è stata capace di invertire, in settembre, il trend di decisa flessione da gennaio ad agosto 2008, trasformando il segno rosso in segno nero in ottobre, quando è partito il giornale con il nuovo formato e il progetto del direttore Concita De Gregorio. Gli ordini di grandezza sono confortanti: più 8,9% in ottobre più 16,2% in novembre. Ed, infine, più 7,1% in dicembre, mese di feste che ha visto una flessione generalizzata.

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