NEI TG NON C’È PAR CONDICIO

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L’Agcom ha invitato, ieri, i Tg Rai e Mediaset a rispettare la par condicio tra i candidati alla presidenza della Regione Sardegna, dopo l’esposto del Pd. Non è stato preso alcun provvedimento di riequilibrio ma l’Agcom ha chiesto di evitare “inquadrature che ripetutamente evochino, in altri contesti, la campagna elettorale sarda”.
L’informazione dei Tg dei canali generalisti dopo le elezioni dell’aprile 2008 conferma le tendenze degli anni precedenti. Vi è uno squilibrio nella somma dei sei Tg a vantaggio del Governo, particolarmente accentuato nei Tg Mediaset. Le elaborazioni sui dati pubblicati dall’Agcom prendono in considerazione il periodo da maggio a dicembre.
Il Tg1 dà quasi la stessa percentuale del tempo parola al Governo e al Pd. Il Tg2, al contrario, dà circa il 46% delle dichiarazioni al presidente del Consiglio e al Governo mentre il Pd, con il 18,8% è solo un punto sopra al Pdl (17,16% del tempo parola). Il Tg3 dà al Pd la maggior percentuale tra tutti i Tg generalisti, il 32,71%: più del Governo nel suo insieme.
I piccoli partiti sono, in genere, trattati dai Tg Rai meglio che dai Tg Mediaset. È il caso dell’Italia dei Valori. E della Lega, che oscilla tra il 2 e il 3% nei Tg Rai mentre ha il 3,14% da Studio Aperto ma è sotto il 2% per Tg4 e Tg5. L’Udc è il partito con il trattamento più differenziato tra Rai e Mediaset: ha il 6,42% del tempo parola nel Tg1 e lo 0,28% da Studio Aperto quali massima e minima percentuale. I piccoli partiti hanno spazi spesso residuali e risibili di tempo parola sia nei Tg Rai sia nei Tg Mediaset.

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