Negli USA le librerie indipendenti si affidano alle offerte dei clienti

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 Tempi duri per le librerie indipendenti, perennemente a rischio nell’era dell’editoria digitale. Il colosso Amazon è sempre più padrone del mercato, ed è spesso causa della chiusura di gloriosi punti vendita. Per fronteggiare il problema i gestori delle librerie americane sono sempre più attivi nel crowdfunding. Le offerte online dei clienti, alcune ammontano anche a decine di migliaia di dollari, hanno consentito a diversi venditori di evitare temporaneamente la chiusura. Ma il pericolo rimane.

Per i punti vendita è impossibile competere con la vasta gamma di servizi forniti dal gigante della editoria online. L’ampiezza del catalogo di Amazon non è ovviamente nemmeno paragonabile a quello delle librerie, grandi o piccole che siano. Ma è anche un problema di interattività. Un semplice clic consente ai fruitori di Amazon di visualizzare commenti e opinioni sui libri in vendita. Una specifica tecnologia permette agli utenti di identificare le pubblicazioni di proprio gradimento in base ai precedenti acquisti. Anche se si parla di prezzi, la bilancia pende a favore di Amazon. Ma è quasi inevitabile, dal momento che le librerie hanno maggiori costi a cui dare copertura.

Non sembrerebbe esserci speranza per i vecchi punti-vendita. Eppure clienti e autori ancora si ostinano a tenerle in vita. Romanticismo forse, o riconoscenza per quanto riguarda gli scrittori. Le stesse librerie non esitano a ricorrere al mezzo legale, avviando class action quando ritengono che Amazon “giochi sporco” . In alcuni casi sono sostenute anche a livello istituzionale. L’esempio è la Francia, che ha promesso l’elargizione di 9 milioni per la modernizzazione dei punti-vendita.

 

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