NAPOLITANO, PRESIDI ESSENZIALI DI LIBERTÀ E DEMOCRAZIA

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«I giornalisti rappresentano presidi essenziali per la verità, la libertà e la democrazia». Il riconoscimento viene dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione della cerimonia al Quirinale della ‘Giornata dell’Informazionè, alla presenza fra gli altri del sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Editoria Paolo Bonaiuti e dei vertici dell’Ordine dei giornalisti e della Federazione nazionale della stampa. L’omaggio e il ricordo del Capo dello Stato va anzittuto ai cronisti che ancora oggi «rischiano la vita, in missioni giornalistiche all’estero, in zone di terrorismo e di scontro armato», dopo la speranza tradita per un mondo finalmente pacificato e sereno successivo alla caduta del muro di Berlino e alla fine della Guerra fredda e della sfida tra l’occidente e il mondo comunista, come ricorda lo stesso Napolitano, stigmatizzando «l’emersione di altri conflitti e l’apertura di nuove aree di crisi e di scontro, che impegnano oggi anche un Paese pacifico come l’Italia, assieme ad altri, per la causa della stabilità, della sicurezza internazionale e della pace». Al pensiero del presidente della Repubblica per i giornalisti caduti all’estero, si aggiunge quello «per i giornalisti caduti in Italia, combattendo su altri fronti, in certi momenti egualmente esposti: basti pensare ai fronti della lotta contro la mafia e contro la camorra». Più in generale, dal presidente della Repubblica arriva il riconoscimento dei «contributi dati dal mondo del giornalismo a nobili cause e a significative battaglie, nel segno comune della consapevolezza di rappresentare presidi essenziali di verità, di libertà e di democrazia».

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