MSE-COM. ORGANI PERIFERICI IN DIFFICOLTÀ, SI ASPETTA APPROVAZIONE DECRETI DI RIORGANIZZAZIONE

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Com’è noto il Ministero delle Comunicazioni non esiste più. Le competenze relative sono state trasferite dall’articolo 1, commi 2 e 7, del decreto-legge 16 maggio 2008, n. 85 al Ministero dello Sviluppo Economico, retto dal ministro Scajola, che ha delegato alle Comunicazioni il sottosegretario Romani. La logica dell’intervento è stata quella di eliminare le duplicazioni di funzioni, promuovendo l’efficienza ed il risparmio di spesa. E, fin qui, non c’è nulla di male, se non fosse che i decreti attuativi della riorganizzazione del MSE (lo“Schema di regolamento di organizzazione del Ministero dello sviluppo economico” e lo “Schema di regolamento di organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del Ministro dello Sviluppo Economico”) sono ancora in discussione alle Camere.
Ciò determina una grave incertezza sul futuro di alcune componenti della struttura delle Comunicazioni, quali talune delle attuali Direzioni generali romane che potrebbero essere soppresse attraverso accorpamento, e, soprattutto, gli Ispettorati territoriali, cioè il front-office con gli operatori sul territorio. Questi ultimi, in diversi casi, sono retti da facenti funzioni in attesa di essere nominati dirigenti, cosicché hanno poteri limitati di gerenza.
Come se non bastasse, i funzionari denunciano l’esaurimento dei fondi che lo Stato assegna ad ogni unità locale per l’attività di competenza. Gli interventi in conto terzi siano anticipati dagli operatori con sostanziosi versamenti ma questi soldi non confluiscono sul conto corrente dell’ente territoriale, bensì in quelli della Tesoreria dello Stato. Così anche quegli Ispettorati attivi ed organizzati si trovano non solo nell’impossibilità di erogare i propri servizi, ma anche solo di esperire misure sul territorio per le impellenti necessità (impianti abusivi, interferenze a servizi essenziali, ecc.).
Il problema è che la stagnazione delle attività rischia di travolgere anche organi virtuosi, come per esempio l’I.T. Emilia Romagna che infatti ha avvertito ieri gli operatori che “causa i noti problemi degli Ispettorati Territoriali relativi alla mancanza di fondi, attualmente sono giacenti più di cinquanta richieste di intervento c/o l’ufficio programmazione interventi di questo Ispettorato”. E ciò non solo in un momento tecnologico altamente complesso, vista l’anticipazione dello switch-off analogico/digitale, per il quale la Direzione tecnica del MSE-Com ha già allertato in più di un’occasione gli I.T., ma anche nel bel mezzo di una crisi finanziaria in procinto di degradare in economica che, invece, esigerebbe la massima efficienza della P.A. per supportare le imprese già alle prese con le difficoltà congiunturali.
Fabiana Cammarano

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