Editoria

Montanelli, Luigi Di Maio: “Difendere la statua è difesa della libertà”

“Il 2 giugno 1977, più di quarant’anni fa, Indro Montanelli prese a camminare lungo la cancellata dei giardini pubblici di Milano. Gli si avvicinarono due giovani. Uno dei due estrasse dal giubbotto una pistola con silenziatore e sparò otto colpi. Quattro proiettili andarono a segno: tre attraversarono la coscia destra e l’altro trapassò un gluteo e si fermò contro il femore sinistro. Montanelli non cadde subito. Il suo pensiero, anche in quegli istanti, fu quello di restare in piedi, aggrappandosi a una inferriata che aveva accanto. In piedi, con la schiena dritta, com’è sempre stato. Era stato colpito il più grande giornalista italiano di allora, oggetto in quel periodo di una campagna d’odio senza precedenti. Le Brigate Rosse rivendicarono l’attacco”.

Lo ha scritto su Facebook il ministro degli Esteri Luigi di Maio che ha preso nettamente posizione nel dibattito sulla richiesta di rimozione della statua del giornalista ai giardinetti di porta Venezia a Milano: “Oggi, nei giardini pubblici di Milano, c’è una statua che ricorda quel momento. Ritrae Montanelli con la sua Lettera 22 sulle ginocchia. E in passato, è vero, lui stesso sostenne che i monumenti sono fatti per essere abbattuti. Idee e valori di un giornalista attento e scrupoloso, ma soprattutto di un uomo libero. Anche questo era uno dei tratti che lo distingueva da tutti gli altri. Montanelli vantava un’onesta intellettuale che gli permetteva di soprassedere alle logiche dei personalismi e della vanità. Lavorava per raccontare i fatti. Scriveva per la verità. Non aveva bisogno di elogi, né di onorificenze”.

Quindi ha concluso: “A distanza di oltre 40 anni, però, questo non significa che qualcuno possa arrogarsi il diritto di rimuovere quella statua, di cancellare la memoria di quell’agguato. Un agguato contro un uomo e contro la libertà che quell’uomo stesso, con grande dignità, ha sempre rappresentato. Mi auguro che il Comune di Milano quella libertà voglia difenderla. Pensiamo al futuro, costruiamo nel presente. Prendiamo lezione dal passato e guardiamo avanti, con fiducia e determinazione. L’Italia è anche questo e dobbiamo esserne orgogliosi”.

editoriatv

Recent Posts

Dall’Agcom solidarietà a La Stampa nel nome del pluralismo

L’Agcom ha fornito la solidarietà a La Stampa dopo gli attacchi alla redazione di una…

6 ore ago

Mediaset trascina l’intelligenza artificiale in tribunale

Mediaset trascina l’intelligenza artificiale in tribunale. La prima causa italiana di un editore contro l’Ai.…

7 ore ago

Per gli editori il paese di acquisto dei prodotti editoriali non è neutro ai fini Iva

Quando un editore italiano compra libri, giornali o periodici dall’estero, l’IVA non si applica sempre…

19 ore ago

Nomine nel gruppo Cairo: Alberto Braggio nuovo ad di La7

Girano le poltrone nel gruppo Cairo: Alberto Braggio è il nuovo amministratore delegato di La7.…

1 giorno ago

Quando il pm non può frugare nel pc del cronista: la Cassazione difende le fonti dei giornalisti

In attesa che finalmente l’Italia recepisca in pieno il Regolamento European media freedom act, la…

2 giorni ago