Editoria

Moles: “Legge Copyright è una svolta storica”

Moles è convinto: con la nuova legge sul Copyright è stato introdotto nel sistema giuridico italiano uno strumento  in più per tutelare le opere dell’ingegno. Anche dalla Sicilia, dove ha partecipato alla serata inaugurale della kermesse Taormina Arte, il sottosegretario ha fatto il punto sull’iniziativa che, partita dall’Unione Europea, ha trovato posto e ruolo anche nell’ordinamento italiano. Giuseppe Moles ha inoltre indicato come la nuova legge consentirà ad autori ed editori di ottenere emolumenti dai colossi digitali sul web.

Il sottosegretario all’editoria ha spiegato: “La legge sul Copyright nasce per tutelare i prodotti frutto dell’ingegno, siano essi un film, un libro, un articolo, un brano musicale. Io credo che sia una svolta storica perché è stato introdotto un nuovo diritto, quello di ricevere un giusto compenso per i contenuti veicolati da parte degli Over the top”. Moles ha dunque spiegato: “Questo aiuterà l’intero sistema culturale italiano e tutti coloro che creeranno un prodotto perché potranno finalmente ricevere dai giganti del web una giusta remunerazione”.

Un altro tema fondamentale è quello relativo alla pirateria. I recentissimi dati Ipsos dimostrano come si tratti di un fenomeno tutt’altro che in decadenza. Anche se diminuiscono i singoli atti pirata, aumenta il numero di chi accede abusivamente ai contenuti. Moles ha affermato: “È un tassello fondamentale che si unisce a quello che verrà fatto sulla pirateria. Un prodotto culturale non è un prodotto qualsiasi e va quindi tutelato, difeso e sostenuto”.

A che punto siamo? Moles ha riepilogato lo stato dell’arte: “L’Agcom ha inoltre approvato in via definitiva il regolamento sul copyright e questo significa che le norme della direttiva potranno presto produrre i primi effetti con un aumento delle risorse per autori ed editori, un concreto supporto al mondo editoriale, di mia stretta competenza; nuove risorse che si aggiungono al Fondo straordinario da 230 milioni inserito in Manovra per intervenire non solo sulle criticità ma anche per investimenti di sistema e di filiera”.

Luca Esposito

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