Salta, in extremis, il comma del maxiemendamento al decreto milleproroghe che introduceva la data del 31 dicembre 2011 come scadenza del divieto di ‘incroci’ tv-giornali, che viene fissata al 31 marzo. Dal primo aprile sarà dunque possibile, per le imprese che esercitano attività televisiva in ambito nazionale, acquisire partecipazioni in società editrici di giornali. Si torna così al testo originario, varato dall’esecutivo, che prevede comunque la possibilità per il presidente del Consiglio di emanare un decreto, di concerto con il ministro dell’Economia, di prorogare ulteriormente il termine a fine anno.
”E’ grave che un limite a tutela del pluralismo, previsto perfino dalla legge Gasparri, sia così destinato a scomparire tra cinque settimane”, lo dichiara Paolo Gentiloni (foto), responsabile Forum Comunicazioni del Partito Democratico. “Se volesse dal 1° aprile Berlusconi potrebbe implementare il suo impero mediatico con l’acquisto di giornali. Tenuto conto che anche il testo precedente conteneva norme contro i concorrenti di Mediaset, adesso è necessario che il Governo dia esaurienti spiegazioni sul perché il nuovo testo ha fatto cadere la proroga oltre la fine di marzo del divieto di possedere insieme tv e quotidiani”. E’ quanto dichiara Carmelo Briguglio, deputato di Futuro e Libertà.
Arianna Esposito
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