METRO ALLA RICERCA DI NUOVI SOCI INDUSTRIALI

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Metro “non è in vendita”. Lo assicura il dg del quotiano gratuito in Italia, Luca Morpurgo, portando come prova “l’assunzione a tempo indeterminato pochi giorni fa di tre giornalisti”, smentendo un’uscita dal mercato come in Spagna (dove l’adv è a -60%…) e spiegando che cosa sta davvero cercando l’editore.
Metro, il pioniere della stampa quotidiana free press, ha cessato giovedì scorso le sue attività in Spagna, Paese piegato più di ogni altro dalla crisi pubblicitaria, e dove a gennaio ha perso il 60% dei ricavi sul gennaio 2008. Fine di un’avventura iniziata nel 2001, che aveva portato a sette edizioni. Spagna a parte, Metro sta attuando una strategia difensiva in tutti i mercati maturi, Italia compresa (questo processo non sta avvenendo nei mercati emergenti, Est Europa, Sud America e Far East, dove anzi Metro è ancora in fase di espansione: a dicembre è nata l’edizione di Mosca). Lo spiega Luca Morpurgo, dg di Edizioni Metro nel nostro Paese: “L’input centrale è fare accordi con altri editori nei Paesi maturi in cui non riusciamo ad essere leader. Esclusa la Spagna, non c’è intenzione di cessare o cedere le attività, ma al contrario di mantenere la maggioranza delle società locali cedendo quote di minoranza a partner non finanziari ma industriali, con i quali creare sinergie editoriali. Quindi editori di quotidiani, a pagamento o gratuiti, o di periodici, oppure operatori internet. La creazione di realtà più grandi e concentrate, in queste condizioni di mercato, è inevitabile. Ma non siamo in vendita, lo dimostra il fatto che pochi giorni fa in Italia abbiamo assunto tre giornalisti a tempo indeterminato”. Morpurgo sta “parlando con molti potenziali partner”, anche se non ha “ancora stretto accordi con nessuno”, pur puntando a farlo “entro la prima metà del 2009”. Fra gli editori contattati, c’è il Gruppo 24 Ore, che edita il free press 24 Minuti, e che alcuni rumors danno in pole position. Ma sia Morpurgo che fonti qualificate della casa editrice del Sole 24 Ore negano che la trattativa sia alla fase finale. A Metro, fra l’altro, “piacerebbe un partner che permettesse forti sinergie su internet, dove ora siamo deboli” sottolinea Morpurgo. La concessionaria del free press è oggi Publikompass, che nel 2008 ha avuto un “netto calo della raccolta nazionale”, mentre la locale, pur in decrescita, “è andata meglio”.
Luisa Anna Magri

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