Sì alla giornata in memoria dei giornalisti uccisi anche da Giorgia Meloni. “Accolgo con grande soddisfazione l’approvazione unanime in Parlamento della proposta di legge che istituisce la
Giornata nazionale in memoria dei giornalisti uccisi a causa del loro lavoro”, lo ha scritto sui social la presidente del consiglio Meloni.
La premier ha accolto con entusiasmo il sì unanime tributato dalla Camera dei deputati alla proposta di legge presentata, in qualità di primo firmatario, da Paolo Emilio Russo, parlamentare di Forza Italia. Meloni ha spiegato le ragioni della sua approvazione all’istituzione della giornata: “Da oggi in poi, il 3 maggio sarà un momento solenne per onorare chi ha messo la propria passione, la propria professionalità e il proprio coraggio al servizio di tutti noi, garantendo ai cittadini il diritto ad essere informati. Uomini e donne che, con il loro prezioso lavoro, hanno fatto arrivare i nostri occhi dove altrimenti non sarebbero arrivati. In Italia come all’estero. Dai teatri di crisi ai conflitti dimenticati, dai territori oltraggiati dalla criminalità organizzata a tutti quei luoghi – fisici e non – invisibili all’opinione pubblica”.
Il pensiero della premier Meloni corre a tante figure di giornalisti, cronisti che sono stati uccisi per l’imperdonabile colpa di voler fare (e bene) il proprio mestiere. Di informare, di far conoscere la realtà. “Penso a figure come Cosimo Cristina, Mauro De Mauro, Giovanni Spampinato, Peppino Impastato, Mario Francese, Giuseppe Fava, Mauro Rostagno, Beppe Alfano, Giancarlo Siani, Walter Tobagi, Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, Marco Luchetta, Alessandro Saša Ota, Dario D’Angelo, Antonio Russo, Enzo Baldoni, Andrea Rocchelli, Maria Grazia Cutuli, Almerigo Grilz”, ha scritto Meloni. Che ha concluso: “Rendere omaggio a questi giornalisti è un dovere, che oggi viene sancito da una legge dello Stato e che ci impegniamo ad onorare”.