MEDIASET: SCOPPIA IL CASO MESIANO. I GIORNALISTI: NON CONDIVIDIAMO QUESTO MODO DI FARE INFORMAZIONE

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Il giudice Mesiano, autore della sentenza che ha condannato Finivest a pagare 750 milioni di risarcimento alla Cir di Carlo De Benedetti, è stato seguito per le vie di Milano dalle telecamere Mediaset ed è diventato oggetto di un servizio che ha indignato la magistratura ed è stato criticato anche da esponenti del centrodestra.
A Mediaset è partita una raccolta di firme su un documento proposto dai giornalisti di tutte le testate del gruppo, affinché si svolga un’assemblea che coinvolga tutta l’informazione Mediaset. Lo stesso documento è fortemente critico verso il sindacato interno, per come ha trattato il caso Mesiano.
“Noi giornalisti del gruppo Mediaset – si legge nel documento – prendiamo decisamente le
distanze da questo modo di fare informazione, non serve a nessuno e non ha senso voler piegare i giornalisti e il loro lavoro a logiche che nulla hanno a che fare con il mestiere,
arrivando a produrre il servizio sul giudice Mesiano, che è stato definito dalla Fnsi un ‘pestaggio mediatico’. E’ una logica che rifiutiamo, figlia di questa sorta di guerra mediatica tra gruppi editoriali. Ci stupisce che le rappresentanze sindacali, ad eccezione di Paolo Trombin del Cdr del Tg5 non abbiano fatto sentire la loro voce.

La vicenda riguardante il giudice Raimondo Mesiano continua così a tenere banco a Mediaset: ieri, infatti, sono giunte le dimissioni irrevocabili di Pietro Suber dal Cdr di Videonews, che domani dovrebbe riunire la redazione in assemblea.

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