Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha portato nell’aula dell’Onu un monito altissimo a sostegno della libertà di informazione, del pluralismo e della stampa. Ha parlato del grande pericolo dei nostri anni, quello legato ai rischi della disinformazione. Ha ricordato, agli alti papaveri mondiali, che senza una comunicazione vera e verificabile, che parte da un racconto reale dei fatti, non c’è Stato né, tantomeno, democrazia che tenga. Già, perché è innanzitutto una questione di fiducia. Che rischia di logorarsi. E i segnali, dall’astensionismo fino alla dissoluzione della solidarietà delle comunità e all’impoverimento dei territori, ormai non si possono più ignorare.
Il Presidente Mattarella, che è intervenuto alla conferenza Onu su pace, giustizia e istituzioni, ha – come sempre – dedicato un po’ di tempo del suo discorso all’informazione e alla sua importanza. Oggi più che mai: “Fronteggiamo oggi un pericolo che mina il rapporto di fiducia con le istituzioni e tra i Paesi, quello della disinformazione. È di venerdì scorso la Giornata mondiale per la libertà di stampa che ammonisce, ogni anno, sul valore della libertà d`informazione per il mantenimento della democrazia”, ha spiegato il Capo dello Stato. Che ha aggiunto: “Temi come l’accesso all’informazione, la libertà di espressione, la tutela della privacy, appartengono, a buon diritto, alle mete incluse nell’Obiettivo 16, oggetto di questa discussione. Con – e nelle – Nazioni Unite dobbiamo lavorare per ricostituire la fiducia tra le nazioni, rinsaldare la cooperazione internazionale e tessere nuove reti di comprensione e collaborazione”.
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