Mattanza di giornalisti in Messico, in poco più di sedici anni sono stati assassinati 260 giornalisti. Di questi, ben 63 sono stati uccisi dal 2018 a oggi. A sottolineare la recrudescenza di un’autentica strage che affligge gli operatori dell’informazione nel Paese centramericano.
I dati sono stati diffusi nei giorni scorsi dal governo di Città del Messico. Il sottosegretario ai diritti umani, Alejandro Encinas Rodriguez, ha riferito che il periodo più sanguinoso è stato tra il 2006 e il 2012. In quegli anni, sotto il mandato presidenziale di Felipe Caldéron, i giornalisti ammazzati in Messico sono stati addirittura 101. “Le aggressioni ai giornalisti, legate particolarmente al crimine organizzato, alla corruzione e alle collusioni tra autorità locali e gruppi criminali, restano un grave problema”, ha spiegato Encinas Rodriguez.
Ancora adesso la situazione rimane gravissima. Ad agosto il sesto giornalista che ha perso la vita in Messico dall’inizio dell’anno è stato Helber Lopez Vasquez. Nemmeno sono passati due mesi e già il sangue dei cronisti impregna le pagine dei giornali del Paese del Centro America. L’ultimo omicidio, in ordine di tempo, è avvenuto nella notte tra il 10 e l’11 febbraio scorso. Lopez Vasquez è stato ammazzato a colpi di arma da fuoco nell’area di Espinal a Salina Cruz, nello Stato dell’Oaxaca mentre era nel suo studio di registrazione.
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