MANOVRA SALVA-ITALIA: IL PUNTO SUI CONTRIBUTI ALL’EDITORIA

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Con le relazioni dei sen. Tancredi e Barbolini l’Aula ha avviato l’esame del ddl n. 3066, di conversione in legge del decreto 6 dicembre 2011 n. 201, recante disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici. Il termine per la presentazione degli emendamenti al disegno di legge sarà stabilito in relazione ai lavori delle Commissioni.
Molto probabilmente il testo verrà approvato dal senato così com’è uscito dalla camera. Saranno, dunque, confermate molte novità in materia di editoria.
L’articolo 29, al comma 3, prevede «la cessazione del sistema di contribuzione diretta per l’editoria di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250». La cessazione opera alla data del 31 dicembre 2014, con riferimento alla gestione 2013. Sulla stessa materia, però, interviene anche il comma 8-bis dell’articolo 30 che inserisce «Interventi di sostegno all’editoria e al pluralismo dell’informazione» nel cosiddetto Fondo-Letta (elenco 3 allegato alla legge 12 novembre 2011, n. 183), ossia il “Fondo per gli interventi urgenti ed indifferibili”. La ripartizione del fondo è affidata a decreti del Presidente del Consiglio dei ministri. Dunque, ancora non è chiara quale sarà l’effettiva copertura del fabbisogno dell’editoria.
Sempre l’articolo 29 prevede anche che il Governo provvede, entro il 1° gennaio 2012 alla revisione del regolamento sull’erogazione dei contributi al’editoria (DPR n 223 del 2010). A tal fine verrà resa più rigorosa la selezione per l’accesso alle risorse. I risparmi alla spesa pubblica così ottenuti – sempre compatibilmente con le esigenze di pareggio di bilancio! – saranno destinati alla ristrutturazione delle aziende già destinatarie della contribuzione diretta, all’innovazione tecnologica del settore, a contenere l’aumento del costo delle materie prime, all’informatizzazione della rete distributiva.

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