L’Unità, si terrà il 5 febbraio l’incontro il commissario liquidatore e il segretario Fnsi

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Si terrà il prossimo 5 febbraio l’incontro tra il liquidatore della vecchia società editrice de ‘l’Unità’ Giovanni Cabras e il segretario nazionale della Federazione nazionale della stampa Raffaele Lorusso, allarmata per gli aspetti sconcertanti di un piano pre-deduzione delle spese che penalizzerebbe giornalisti e poligrafici rispetto ai consulenti della liquidazione stessa. Su tre milioni disponibili, due se andrebbero in spese legali e consulenze. Tutto apparentemente legale, sulla carta, ma la questione pone “problemi etici”, ha detto Daniela Scano in rappresentanza della segreteria del sindacato dei giornalisti con Paolo Butturini nella conferenza stampa alla Camera, con il Cdr della testata e Cesare Damiano, presidente della commissione Lavoro di Montecitorio, e Stefano Fassina (Si). I giornalisti chiedono al commissario liquidatore “di rivedere le somme in pre-deduzione” e Cabras, a quanto è stato assicurato, si è detto pronto ad un incontro per affrontare il problema secondo i margini possibili sulla base di un’attenta “spending review” sul piano tecnico. Ma c’è anche un dato politico, messo in evidenza dal Comitato di redazione, e cioè il rapporto con il Pd “che si era impegnato a lavorare per un fondo per far fronte alla situazione, un fondo non solo per l”Unità’ ma per altre situazioni in cui si moltiplicano le situazioni di ricatto verso i giornalisti”. “In vista dell’asta -ha detto Butturini- non si giochi sulla pelle dei lavoratori”, ha avvertito Butturini, della segreteria nazionale Fnsi. Nel caso specifico, poi, i lavoratori che non sono rientrati nella nuova ‘Unità’, hanno saputo che, pur essendo in cassa integrazione, riceveranno una lettera di licenziamento senza vedersi riconosciuta l’indennità di preavviso: “È inaccettabile e su questo non arretreremo” assicura il Cdr. Damiano e Fassina si sono impegnati a capire le ragioni , e assumere le iniziative conseguenti, dell'”intoppo” che sembra essersi creato al Dipartimento per l’editoria, dove, ha riferito la rappresentanza sindacale, giacciono i fondi per l’Editoria già stanziati ma non versati per gli anni 2012, 2013 e 2014.

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