L’OPEN GRAPH E LA RIVOLUZIONE DI FACEBOOK: LE “SOCIAL APPS” SONO IL FUTURO

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Una nuova Timeline, l’inclusione dei verbi e la condivisione delle applicazioni sono alcune delle novità annunciate da Mark Zuckerberg alla conferenza di Facebook, l’F8 di San Francisco, conclusasi ieri e seguita in diretta streaming su internet da circa 100mila navigatori. Dalla fine di settembre gli 800milioni di utenti del primo social network quotato in borsa, non vedranno solo cambiare la gestione del proprio profilo ma, a quanto pare, il modo stesso di concepire la trama di relazioni intessuta su Facebook. La parola chiave sono le applicazioni che andranno a tradurre i “mi piace” in una fitta e diversificata rete di azioni condivise relative a ciascun contenuto. Non più solo gli “I like” dunque ma verbi come “read”, “listened”, “want”, “hike” associati ad un oggetto (un libro, un articolo, un brano musicale, un gioco online) lasceranno traccia indelebile nella storia di ciascun utente, figurando nell’apposito “ticker”, il work in progress con tutte le proprie attività e quelle degli amici in rete. Lo scopo dichiarato è quello di incrementare le interazioni della community all’interno del network mentre quello implicito potrebbe puntare ad acuire l’interesse degli inserzionisti pubblicitari. Il risultato sarà la fruizione in tempo reale di notizie, musica e giochi attraverso applicazioni pensate in chiave social mediante un sistema chiamato “frictionless sharing” (condivisione senza attrito, ndr). L’utente darà in anticipo il permesso d’uso della app aggiunta sulla propria Timeline (la cronistoria delle proprie attività), il che gli permetterà di non uscire da Facebook e di ascoltare, giocare, leggere e condividere senza limiti, dato che gli avvisi verranno visualizzati in automatico.
Partnership interessate al flusso continuo di informazioni, musica, video ed azioni condivise e catalogate in tempo reale non si sono fatte certo attendere. Zuckerberg ha dichiarato già di aver preso contatti con Yahoo News, il Washington Post ed The Daily sul fronte del News Business. Spotify, Netflix ed Hulu rimangono gli interlocutori sul piano audio-video, mentre il più che remunerativo settore del gaming on line vede associate compagnie del calibro di EA, Wooga, Digital Chocolate e Zynga. L’Open Graph fungerà da cabina di regia, Facebook da editore, mentre le social apps ne saranno lo strumento e se è azzardato parlare dell’allestimento di un futuro app store, il CTO (Chief Technical Officer) di Facebook, Bret Taylor, anticipa la possibile creazione di una directory di apps sviluppate direttamente dagli utenti. La rivoluzione è già in atto.
Manuela Avino

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