LIBERTÀ DI INFORMAZIONE IN ITALIA: CASO ITALIA DIVIDE EUROPA, STRASBURGO BOCCIA RISOLUZIONI

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L’Ue non adotterà una risoluzione sul pluralismo e sulla libertà dei media. L’Europarlamento ha messo la parola ‘fine’ ad un mese di polemiche e dibattiti bocciando oggi a Strasburgo le risoluzioni, sia del centrosinistra che del centrodestra, sulla ”Libertà di informazione in Italia e nell’Unione Europea”.

Respinta la risoluzione comune firmata dall’S&d, Alde, Verdi-Ale e Gue-Ngl che ha ottenuto 335 voti favorevoli, 338 contrari e 13 astensioni. Nel testo, ostacolato dal Ppe perchè diretto ”esclusivamente a colpire il governo di Silvio Berlusconi”, il centrosinistra parlava di mezzi di comunicazione ”sotto attacco”; della necessità di garantire il pluralismo dei media in Europa; della questione dei conflitti d’interesse e delle interferenze compiute dal governo italiano sui media nazionali e stranieri.

Poco prima del voto sul documento sostenuto da Idv e Pd è arrivata anche la bocciatura (con 322 voti contrari, 297 favorevoli e 25 astenuti) della risoluzione del centrodestra in cui si affermava che in Italia la libertà di stampa non è minacciata ma garantita dalla Costituzione e radicata nella vita quotidiana dei cittadini. ”Il Ppe ha strumentalmente considerato” la risoluzione sulla libertà d’informazione ”come una lesa maestà nei confronti del potere di Silvio Berlusconi e quindi non è stato possibile avviare un lavoro sui media che avesse un ampio respiro europeo”, ha dichiarato David Sassoli, capo delegazione del Pd al Parlamento Europeo, in merito alla bocciatura della risoluzione per la libertà di stampa.

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