LIBERO, TAGLI DEVONO ESSERE UGUALI PER TUTTI

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Riguardo ai tagli voluti da Tremonti al finanziamento pubblico alla stampa, Vittorio Feltri, direttore di Libero, ai microfoni di Ecoradio dice: «la cosa che più mi preoccupa è che se si tagliano i soldi ai piccoli giornali, magari si mantengono cospicui contributi dati ai grandi giornali». «L’esempio più clamoroso – aggiunge Feltri – riguarda gli abbonamenti. Ad esempio è chiaro che Panorama abbia delle spese enormi che al 50 per cento vengono pagate dalla casa editrice ossia dalla Mondadori e il rimanente 50 per cento viene pagata dalla stato attingendo dallo stesso fondo di cui stiamo parlando ora. Ecco, io dico che se questi giornali non vengono sfiorati dai tagli saremmo di fronte ad una ingiustizia clamorosa. Sono terrorizzato che qualcuno la faccia franca, e in quel caso lo denunceremo». «Oggi – continua Feltri su Ecoradio – non c’ è quotidiano che non fa politica. I tagli dovrebbero essere uguali per tutti, tutti dovrebbero essere danneggiati. In tutto il mondo l’editoria viene sostenuta dallo Stato, se in Italia non si facesse più, sarebbe un’anomalia». «Noi già dal primo di agosto abbiamo provveduto ad aumentare il prezzo del quotidiano. Abbiamo chiesto uno sforzo ai nostri lettori anche perchè negli ultimi anni non è mai aumentato il prezzo del giornale ma tutto il resto sì. Il prezzo dei trasporti è aumentato, i costi sono elevatissimi, se nessuno ci aiuta dobbiamo limitare una libertà di stampa che è garantita dalla costituzione. Uno sforzo deve continuare ad essere fatto – conclude il direttore Feltri – in favore di un settore vitale per il funzionamento della democrazia».

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