LIBERAZIONE. PUBBLICHIAMO UNA RASSEGNA STAMPA STORICA SU BONACCORSI

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Una breve sintesi di come la stampa italiana ha raccontato negli anni scorsi la nascita dell’editore che si dice vicino all’acquisto di Liberazione.


Repubblica, martedì 28 febbraio 2006 Pagina 12 –
Interni

VERSO LE ELEZIONI
IL CASO
Il giornalista e il
condirettore Minucci via dopo i primi due numeri del settimanale: "Faremo causa"

"Left", è lite su sinistra
e psicanalisi e Gardini jr licenzia Giulietto Chiesa

"Facevamo fatica a
leggerlo, non si capiva quasi nulla"

Pomo della discordia è
Fagioli, imposto dagli azionisti

di Goffredo De Marchis

ROMA – «Noi vogliamo rivoluzionare il giornale». Detto fatto. La stranissima
doppia coppia della sinistra italiana si è sfasciata in quindici giorni. Via
direttore e condirettore. E Left,
settimanale erede di Avvenimenti, da
caso editoriale (i primi due numeri hanno venduto 30 mila copie) si trasforma in
una mezza rissa, con l'immancabile promessa (minaccia) di rivedersi in
tribunale. Nella politica funziona così. I licenziati hanno due nomi importanti
nella storia della sinistra italiana e della stampa comunista: Giulietto Chiesa,
66 anni, già corrispondente dell'Unità da Mosca, e Adalberto Minucci, 73 anni,
ex direttore di Rinascita quando c'era il Pci. I datori di lavoro che non
perdono tempo sono invece due giovani: Ivan Gardini e Luca Bonaccorsi, 37 anni
il primo, 36 il secondo, cognati. Gardini è il figlio di Raul. «La nostra idea
di sinistra – dice adesso Ivan – è ben rappresentata dall'acronimo della testata
Left. Libertà, eguaglianza,
fratellanza». E la T? «Sta per trasformazione, dai valori alle idee. Cioè una
sinistra che si misura con la società di oggi».
Da queste prime parole si capisce che lo scontro era inevitabile, generazionale
e culturale. Due mondi che non hanno niente in comune. «Abbiamo solo accelerato
i tempi», taglia corto Gardini. Siccome lui e Bonaccorsi sono la nuova
generazione e hanno una mentalità imprenditoriale, quando mettono i soldi in
un'impresa non fanno decidere ad altri. Chiesa, al telefono da Mosca, si ribella
con il piglio di chi pensa "da dove spuntano questi pivelli": «Reagiremo in sede
legale. Ma è già chiaro che razza di sinistra i due signori hanno in mente».
Avvenimenti (che alla fine della sua
avventura vendeva 2800 copie) si fondava su un'ossatura ben definita: Minucci
(direttore), Chiesa (condirettore) e Diego Novelli. L'ex sindaco di Torino per
il momento è salvo, forse perché non aveva incarichi di direzione, ma solo una
rubrica. Comunque, ora si cambia. Spiega Gardini: «Loro pensavano di aver
trovato i polli. Quelli che ci mettono i soldi e poi si fanno da parte. Non è
così». Chiesa si ribella: «Licenziati in tronco, questa è la formula esatta. E
poi, perché?». Già, perché? C´è lo zampino di Massimo Fagioli, che in mezzo ai
problemi sta come un pesce nell'acqua. Psicanalista eretico, quello che «Freud è
un imbecille», amico di Bertinotti (è stato il padrone di casa per il lancio
delle primarie di Fausto), Fagioli scrive su
Left
. Bonaccorsi e Gardini gli affidano una rubrica fissa, Chiesa e
Minucci non lo vogliono nemmeno dipinto. «Facevamo fatica a leggerlo. Non si
capiva niente». Ma capiscono che Fagioli propone una sinergia con
Liberazione, quotidiano di Prc, e questo
non va. Gardini parla di «un pretesto», della «goccia». Quello che conta è che
«noi non volevamo rifare gli Avvenimenti».
Altrimenti Ivan avrebbe continuato ad occuparsi di energie alternative facendo
la spola tra Roma e la sua Ravenna (una coincidenza: la redazione di
Left nella capitale è proprio in via
Ravenna). E Bonaccorsi sarebbe rimasto in banca, alla Abn-Amro. «Invece ci
stiamo mettendo anima e corpo dentro Left».
Per tirar fuori un giornale d'inchiesta, aggressivo e di sinistra, che già oggi
vanta le firme di Vauro, Nando Dalla Chiesa, Antonio Cornacchione. Ma di che
«razza di sinistra» sono fatti i ragazzi lo si capirà dalla scelta del nuovo
direttore. Per il momento il giornale è stato affidato a un collaboratore, Pino
Di Maula.


Corriere della Sera,

martedì 28 febbraio 2006 Pagina 13

IL CASO

La decisione dell’editore
della rivista della sinistra radicale dopo il no del duo di direttori a una
rubrica fissa per lo psicanalista Fagioli
Left, il figlio di Gardini licenzia Chiesa e Minucci

di Virginia Piccolillo

ROMA – Sacrificati sull’altare della psicanalisi
di Massimo Fagioli. Adalberto Minucci e Giulietto Chiesa ancora non ne hanno
ricevuto comunicazione ufficiale. Ma da ieri non sono più direttore responsabile
e condirettore di Left: il settimanale
nato dall’esperienza (e, in parte, dai finanziamenti) di
Avvenimenti. Riportato in edicola grazie
ai nuovi editori: Ivan Gardini, figlio di Raul, e Luca Bonaccorsi vicino a
Rifondazione Comunista. O «i nuovi padroni» come li definiscono i direttori
defenestrati, accusandoli di «essersi impadroniti del giornale», di aver
«preteso di dettarne i contenuti fin dai primi due numeri» e di aver risposto
alla richiesta di «ritorno alla normalità» con il licenziamento. E chiudendo un
comunicato di fuoco con una considerazione: «E’ già chiaro che razza di sinistra
hanno in testa questi signori». «Sono molto dispiaciuto. Ma era venuto meno il
rapporto fiduciario che ci legava» si limita a rispondere Bonaccorsi che ha già
nominato un nuovo direttore: Pino Di Maula, 44 anni, ex direttore di
Clorophilla, agenzia di stampa on line.
Facendo sollevare la redazione che medita lo sciopero. A scatenare il durissimo
braccio di ferro un personaggio che ha fatto molto discutere: lo psichiatra
iconoclasta, dissacratore di Freud e guru delle analisi di gruppo, Massimo
Fagioli. Seguitissimo da personaggi noti, come Marco Bellocchio, e sconosciuti
(chiamati negli anni ’70 "fagiolini"). O meglio la decisione dell’editore di
ospitare nel settimanale un intervento dell’autore di «Istinto di Morte e
conoscenza» a insaputa della redazione e della stessa direzione del giornale. E
anzi preannunciando che quell’approfondimento sul significato delle parole
chiave della rivoluzione francese (Libertà, Eguaglianza e Fraternità il cui
acronimo dà origine al titolo Left) sarebbe diventata una rubrica settimanale.
Un «atteggiamento padronale» secondo Minucci che soltanto ieri mattina era
ancora a discutere con gli editori sulla rubrica di Fagioli e su una critica
teatrale bocciata dall’editore perché ritenuta «poco in linea con il progetto
editoriale per una serie di considerazioni più estetiche che contenutistiche».
Nel pomeriggio il licenziamento. «Siamo due giornalisti con qualche storia sulle
spalle. Non accettiamo decisioni a nostra insaputa – spiega Minucci – Abbiamo
saputo da altri del nostro licenziamento. Ma questo "esteticamente" per la
proprietà va bene».
Il neodirettore Di Maula, ieri già in riunione con gli editori, ne vuole stare
fuori: «Spero che questo incidente possa ricomporsi. Sono pronto in futuro anche
ad essere affiancato da altri».

Il Corsera
pubblica a corredo di quest'articolo una foto a colori di Massimo Fagioli
oltre all'immagine della copertina di Left


L'Unità 28.2.06 Pagina 3
Left-Avvenimenti,
licenziati Chiesa e Minucci
L'editore impone lo psicanalista Fagioli. I direttori protestano e vengono
cacciati.



Lo psicanalista vagheggia un sodalizio con
Liberazione
per il settimanale. Chiesa: «Non era quello il piano editoriale.

di Wanda Marra

Roma. "APPARE" Massimo Fagioli, e i direttori di
Left-Avvenimenti vengono licenziati. La vicenda – piuttosto surreale – si può
sintetizzare casi, ma merita di essere raccontata nel dettaglio. Dalle ceneri
del settimanale Avvenimenti, nasce il nuovo Left-Avvenimenti, grazie a una nuova
proprietà, che annovera tra gli altri Ivan Gardini. Direttore Adalberto Minucci
e condirettore Giulietto Chiesa. Il giornale – di cui sono usciti i primi 2
numeri – parte con l'obiettivo e la volontà di rilanciare il giornalismo
d'inchiesta, annovera grandi firme, nomi noti come Dario Vergassola, vignettisti
del calibro di Vincino e Vauro, si avvale dèlle fotografie di Contrasto.
Ma nel primo numero, all'insaputa della direzione; viene stampato anche un
articolo dello psicanalista romano "eretico", Massimo Fagioli, noto per i
seminari di analisi collettiva, che annovera tra i suoi "seguaci" il regista
Marco Bellocchio . «L'ho visto direttamente stampato», racconta Chiesa. La
stessa cosa si ripete nel secondo numero della rivista. Con un pezzo in cui lo
psicanalista comincia lamentandosi di com' era stato stampato il suo primo
intervento (denunciando anche una foto troppo piccola), continua con "la
dichiarazione (messa in bocca a una sua studentessa), che le cose scritte
nell'editoriale erano le stesse che lui andava dicendo a novembre (dunque
presentandosi come il vero "ispiratore" dei contenuti del settimanale), e
finisce vagheggiando una sorta di sodalizio tra
Left
e Liberazione (definendo
entrambi il suo «sogno»). Da notare che Fausto Bertinotti ha una certa
consuetudine con Fagioli, tanto che la sua campagna elettorale per le primarie
fu aperta proprio nella libreria romana di questi, Amore e Psiche. Comunque,
sotto questo secondo articolo di Fagioli appare l'annuncio che da quel momento
in poi lo psicanalista avrà una rubrica fissa. Sempre all'insaputa dei
direttori, ai quali secondo il contratto giornalistico spetterebbe decidere i
contenuti e la linea del giornale, e dunque chiaramente anche le rubriche. A
questo punto, Minucci e Chiesa chiedono il rispetto delle regole, e il ritorno
al piano editoriale concordato, nel quale non solo non si era mai parlato di
Fagioli, ma si era detto chiaramente che il giornale non sarebbe stato sotto
l'influenza di nessun partito politico (e quindi neanche del Prc, come potrebbe
accadere con un eventuale sodalizio con Liberazione). Fatto sta che per tutta
risposta i due vengono licenziati, dopo soli 2 numeri del settimanale. Al loro
posto, Pino Di Maula. «Ovviamente reagiremo in sede legale. Ma è già chiaro che
razza di sinistra questi signori hanno in mente», scrivono Minucci e Chiesa in
un comunicato congiunto. E quest'ultimo racconta di aver ricevuto un' e-mail dal
direttore editoriale, Luca Bonaccorsi, nella quale si ammette che di Fagioli non
si era mai parlato in precedenza, ma che poi questi è di fatto apparso.

il
manifesto 28.2.06 Pagina 4


«Left» parte con un doppio
licenziamento

Nuova proprietà dell'ex
Avvenimenti caccia i direttori. Il caso sulla firma di Fagioli

di Andrea Fabozzi

ROMA . Falsa partenza per il nuovo settimanale
Left, erede della testata oltreché dei finanziamenti pubblici in quanto
cooperativa, di Avvenimenti. Appena due numeri in edicola e i nuovi editori –
tra i quali Ivan Gardini, figlio di Raul – hanno deciso ieri sera di licenziare
con un comunicato di cinque parole il direttore responsabile Adalberto Minucci e
il condirettore Giulietto Chiesa. Stato di agitazione della redazione, con
minaccia di sciopero, preoccupazione anche nel sindacato dei giornalisti: «La
nostra solidarietà a tutti i colleghi, dai direttori alla redazione.
L'informazione ha regole precise, se saltano è messa a rischio l'autonomia del
giornale», dice Silvia Garambois, segretaria di Stampa Romana. Minucci dirigeva
Avvenimenti dal suo ritorno in edicola quattro anni fa. Chiesa si era aggiunto
successivamente, insieme adesso accusano: «Si sono impadroniti del giornale e
hanno preteso di dettarne i contenuti fin dai primi due numeri. Noi abbiamo
agito in conformità della legge e del contratto cercando di esercitare le nostre
funzioni, ma siamo stati aggirati e impediti in violazione del piano editoriale
concordato. Di fronte alla nostra richiesta di ritorno alla normalità siamo
stati licenziati. Ovviamente reagiremo in sede legale. Ma è già chiaro che razza
di sinistra questi signori hanno in mente». Ribalta l'accusa il direttore
editoriale Luca Bonaccorsi: «La direzione voleva operare una censura
preconcetta, per questo è caduto il rapporto fiduciario e il cda è stato
costretto a decidere il licenziamento all'unanimità».
All'origine dello scontro un articolo dello psichiatra Massimo Fagioli, uscito
nel secondo numero del giornale. I direttori sostengono di esserne stati tenuti
all'oscuro. Effettivamente è un pezzo che si nota, Fagioli lo attacca
lamentandosi del modo in cui è stato impaginato il suo articolo precedente: «Le
righe sono troppo poco distanziate e i caratteri molto piccoli. Chissà perché è
stato composto su una sola pagina con una piccola fotografia (del medesimo
Fagioli, ndr)… E' necessaria un'immediata autocritica…». Più avanti il
professore fa notare la coincidenza tra il primo editoriale della rivista,
quello di «linea», e il suo pensiero. Accanto al pezzo – su due pagine e
stavolta con una foto bella grande dell'autore – una nota breve informa che
l'approfondimento di Fagioli sarebbe diventato una rubrica settimanale. Inutile
la contrarietà dei direttori. Subito dopo si racconta di un altro intervento del
direttore editoriale, stavolta per bloccare la pubblicazione della recensione di
uno spettacolo teatrale sulla storia di un transessuale. Al riguardo c'è anche
una lettera, scritta da Bonaccorsi ai direttori: «Premesso che è prerogativa
naturale del direttore editoriale indicare pezzi che non risultino in linea con
il progetto editoriale, confermo che il pezzo fu giudicato poco in linea con il
progetto per una serie di valutazioni più estetiche che contenutistiche».

Il
Giornale 28.2.06 pagina 6

«Left»
arriva in edicola e caccia Giulietto Chiesa

di
Redazione

Cambiare direttore dopo il primo numero: è il record stabilito da
Left,
periodico appena nato sulle ceneri di

Avvenimenti,
che ieri ha licenziato i direttori Alberto Minucci e Giulietto Chiesa,
quest’ultimo già corrispondente da Mosca per

l’Unità
e
La Stampa,
esponente del Pci e ora deputato europeo, per la Lista Di Pietro-Occhetto. A
loro subentra Pino Di Maula, già collaboratore di «Avvenimenti». I motivi della
rottura? «Forti divergenze sul modo di fare informazione» dice Luca Bonaccorsi,
direttore editoriale di

Left.
Tra le incomprensioni con la proprietà (tra i soci c’è anche il figlio di Raul
Gardini, Ivan) c’è anche il cambio di rotta di

Left:
meno schierato (a sinistra) di

Avvenimenti,
di cui Chiesa era condirettore. Che replica sul suo sito: «I nuovi padroni di
Left-Avvenimenti
non hanno perso tempo. Si sono impadroniti del giornale e hanno preteso di
dettarne i contenuti fin dai primi due numeri. Di fronte alla nostra richiesta
di ritorno alla normalità siamo stati licenziati. Reagiremo in sede legale, ma è
già chiaro che razza di sinistra questi signori hanno in mente».


Repubblica – Affari e finanza 27.2.06


MULTIMEDIA pag. 19

Il
nuovo magazine tutto inchieste

la
nascita di ‘Left’

di
Irene Maria Scalise

E’ nato Left,
"settimanale dell’Altritalia", dall’esperienza di

Avvenimenti
e una missione: valorizzare il giornalismo d’inchiesta, che divide fatti e
opinioni, oltre a raccontare politica e guerra dal lato di chi le subisce. Per
questo compito non da poco si sono messi assieme una cooperativa di giornalisti,
poligrafici, il direttore Adalberto Minacci, il condirettore Giulietto Chiesa e
alcuni nuovi soci, il direttore editoriale Luca Bonaccorsi e Ivan Gardini, che
hanno ricapitalizzato il progetto. L’aspetto satirico è delegato alla coppia
Vauro e Vincino. Il primo numero ha avuto una tiratura di 60mila copie e i dati
di vendita sono molto positivi. Il

breakeven,
dicono gli editori, è di 20mila copie. Al lavoro c’è una redazione di dodici
persone più una serie di collaboratori. I soci non hanno esperienza nel mercato
dell’editoria ma considerano proprio questo un punto di forza.
Spiega Bonaccorsi: «Abbiamo strutturato il giornale in cinque sezioni: primo
piano, mondo, società, cultura e scienza ed economia. C’è una serie di
appuntamenti fissi che vanno dai fatti della settimana, alle anticipazioni
future, ai consigli economici». L’idea è che ogni aspetto sia affrontato in un
modo diverso dal consueto, a partire dalla scienza «che vogliamo affrontare in
un modo laico». Per l’economia ci saranno rubriche fisse ma anche un tentativo
di approfondimento con molta attenzione ai cittadini. Un punto di forza è negli
esteri, con una rubrica curata da

Emergency,
una rassegna stampa affidata a

Internazionale
e articoli di
Peace
Reporter
.

articolo21.info 28 febbraio
2006

Editoria: Left; dopo 2
numeri via direttori Minucci e Chiesa

Il consiglio di amministrazione della editrice dell'Altritalia società
cooperativa, editrice della testata 'Left
Avvenimenti
', ha comunicato ''l'avvenuta cessazione del rapporto
professionale con i direttori Adalberto Minucci e Giulietto Chiesa''. È quanto
si legge in una nota dove il consiglio di amministrazione ringrazia Adalberto
Minucci e Giulietto Chiesa per la collaborazione e il lavoro svolto finora a
fianco di 'Avvenimenti'.
Left-Avvenimenti è solo al suo secondo
numero. Luca Bonaccorsi, direttore editoriale di
Left-Avvenimenti, spende poche parole
sull'improvviso 'licenziamento' dei direttori del giornale, Adalberto Minucci e
Giulietto Chiesa: ''Sono molto dispiaciuto. Ma era venuto meno il rapporto
fiduciario che ci legava''. Left aveva
debuttato solo 15 giorni fa con grandi ambizioni: giornalismo d' inchiesta,
grandi firme, nomi noti come Dario Vergassola, vignettisti del calibro di
Vincino e Vauro, fotografie di 'Contrasto'. Venerdì è previsto il terzo numero
che sarà firmato dal nuovo direttore Pino Di Maula.

stampapontina.it 27
febbraio 2006

Left Avvenimenti cambia i
direttori dopo 15 giorni

Il consiglio di amministrazione della editrice dell' Altritalia società
cooperativa, editrice della testata "Left Avvenimenti", ha comunicato
«l'avvenuta cessazione del rapporto professionale con i direttori Alberto
Minucci e Giulietto Chiesa».
È quanto si legge in una nota dove il consiglio di amministrazione ringrazia
Alberto Minucci e Giulietto Chiesa per la collaborazione e il lavoro svolto
finora a fianco di Avvenimenti. Left-Avvenimenti è solo al suo secondo numero.
Il nuovo direttore editoriale è Pino Di Maula, romano, classe '62. Il
settimanale, che è nato dalle ceneri di Avvenimenti, è stato presentato solo 15
giorni fa dagli stessi Chiesa e Minucci insieme al direttore editoriale
Bonaccorsi. Fra gli editori, Ivan Gardini: obiettivo della testata rilanciare il
giornalismo d'inchiesta.
Adalberto Minucci e Giulietto Chiesa annunciano subito il ricorso alle vie
legali dopo il loro «licenziamento» . «I nuovi padroni di Left-Avvenimenti –
dicono in un comunicato congiunto – non hanno perso tempo. Si sono impadroniti
del giornale e hanno preteso di dettarne i contenuti fin dai primi due numeri.
La direzione del giornale ha agito in conformità della legge e del contratto
cercando di esercitare le sue funzioni, ma è stata aggirata e impedita in aperta
violazione del piano editoriale concordato. Di fronte alla nostra richiesta di
ritorno alla normalità siamo stati licenziati. Ovviamente reagiremo in sede
legale. Ma è già chiaro che razza di sinistra questi signori hanno in mente».
(ANSA)

stampapontina.it


28 febbraio 2006


Left Avvenimenti, botta e
risposta sul caso dei direttori

Sono almeno due le letture diverse per il licenziamento dei direttori di 'Left',
Giulietto Chiesa e Adalberto Minucci: da un lato il caso di Massimo Fagioli, lo
psichiatra eretico, ex guru di Marco Bellocchio; dall'altro l'imbarazzo di Ivan
Gardini a portare avanti un progetto editoriale riconducibile in qualche modo e
per vie indirette ad Antonio Di Pietro, protagonista della stagione di Mani
Pulite.
«Si è vero, c'è stato un niet, una censura immotivata e incomprensibile sugli
articoli di uno psichiatra, Massimo Fagioli, ma il problema è più ampio e
riguarda l'abisso generazionale fra noi e questi direttori che hanno contestato
anche la lettera di Ivan Gardini al Corsera»: Luca Bonaccorsi, direttore
editoriale, parla dell'improvviso licenziamento dei due direttori di
Left-Avvenimenti, Adalberto Minucci e
Giulietto Chiesa. Due visioni opposte per uno scontro totale. Domenica scorsa –
rende noto Chiesa, mi è arrivata una lettera dell'editore dove si affermava che
«c'è un diritto naturale del direttore editoriale di definire i contenuti
generali del giornale». Sull'altro fronte, l'editore imputa ai due direttori di
aver posto un veto (con un'altra lettera) sugli scritti di Massimo Fagioli.
«Forse pensavano – dice Chiesa – di aver trovato dei prestanome mentre si
prendevano il giornale». Fagioli? «Noi non eravamo informati», dice ancora il
giornalista. «Falso», replica Bonaccorsi: «Sono loro – asserisce – ad aver
contestato con una lettera la collaborazione di Fagioli di cui invece erano
perfettamente al corrente». Bonaccorsi parla di un nodo da sciogliere, di un
problema più grave e più grande: un'insofferenza per una lettera di Ivan
Gardini, figlio di Raul, al Corsera dove spiega come mai si è gettato nella
nuova iniziativa editoriale. In quella circostanza auspicava una discontinuità
editoriale marcando una differenza sostanziale da chi era vicino ad Antonio Di
Pietro. È psicodramma: da un lato Gardini e Bonaccorsi si difendono dalle accuse
lanciate dai due veterani del giornalismo italiano: «Non siamo eterodiretti da
Fagioli. Come potremmo esserlo? Lui ha solo una rubrica, le pagine del giornale
sono cento! Il piano editoriale prevede spazi di libertà e diverse opinioni a
confronto». Per questo, conclude, «sembra tutto un pretesto: in ballo c'è un
modo diverso di intendere il pluralismo a sinistra». (ANSA).


http://www.primaonline.it/notizie/dettaglio.asp?id=16986

Prima Comunicazione on line
28.2.06

Fonte: Ansa
Editoria: Left; Vauro ed
Emergency, collaborazione finita
Anche Marco Travaglio lascia, resta Vincino

(ANSA) – ROMA, 28 feb – Rapporto chiuso anche per Vauro ed Emergency con il
settimanale Left-Avvenimenti dopo la
defenestrazione dei direttori Adalberto Minucci e Giulietto Chiesa. Lo annuncia
lo stesso Vauro spiegando che non ci sono le condizioni per andare avanti. "Già
da questa settimana – spiega – non ci sarà la mia vignetta. La stessa cosa vale
per Emergency che in un primo tempo aveva offerto il nuovo appoggio alla nuova
iniziativa editoriale". "Si tratta – aggiunge sconfortato – di un'altra
occasione mancata". Scompare dall'elenco delle firme autorevoli anche Marco
Travaglio, mentre resta Vincino in attesa di capire meglio cosa sia successo:
"Finché avrò la libertà di esprimermi e il mio contratto sarà rispettato,
rimango. Poi si vedrà…". (ANSA).

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