Ieri pomeriggio un volo proveniente da Teheran ha riportato in Italia Cecilia Sala, la giornalista reclusa in Iran il cui caso aveva mobilitato le coscienze in questo Paese. Il ritorno a casa di Sala è stato salutato con soddisfazione dai giornalisti italiani. La Fnsi, con la segretaria generale Alessandra Costante, brindato alla liberazione di Sala: “La Federazione nazionale della Stampa italiana esprime viva soddisfazione per il rilascio di Cecilia Sala, che dal 19 dicembre scorso era detenuta nel carcere iraniano di Evin senza aver commesso alcun crimine. Il giornalismo, ci teniamo a ribadirlo, non è mai un crimine. Siamo in attesa – aggiunge Costante – di poterla abbracciare e siamo felici perché, dopo venti giorni, si è conclusa una vicenda che ha tenuto con il fiato sospeso l’Italia, ma soprattutto la famiglia di Cecilia. La Fnsi ringrazia tutti coloro che hanno contribuito alla liberazione della nostra collega”.
Ha espresso sollievo e soddisfazione anche Carlo Bartoli, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, che intervistato a Rainews24 s’è soffermato sulla pericolosità di un mestiere che diventa, ogni giorno di più, difficile e pieno di ostacoli: “Risolto positivamente il caso, che poteva complicarsi col tempo, restano aperti i temi che riguardano la tutela dei giornalisti e la libertà di informazione in tutto il mondo. Sono 552 quelli attualmente detenuti nelle carceri, e non solo di paesi autoritari; 54 sono stati uccisi nel solo 2024, nei fronti di guerra e in altri contesti. Dobbiamo ammettere che la pettorina gialla con la scritta Press non è più un salvacondotto ma sempre più spesso si trasforma in un bersaglio. E questo vale anche nelle democrazie, dove chi combatte le mafie e il malaffare spesso viene messo all’indice”. Bartoli ha quindi ricordato: “Ricordiamo che l’Italia detiene il triste primato di giornalisti che vivono sotto scorta per il lavoro che svolgono. Avere una stampa libera e autonoma non è un privilegio di casta ma un diritto di tutti i cittadini per potere essere correttamente informati.”
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