LEGGE EQUO COMPENSO PASSA ALLA CAMERA. PREVISTA UNA COMMISSIONE PER VALUTARE GLI EDITORI “VIRTUOSI”

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La Commissione Cultura della Camera ha portato a termine l’esame della proposta di legge recante norme per promuovere l’equità retributiva nel lavoro giornalistico (AC. 3555) che adesso passa in Aula. Quale siano i requisiti minimi di trattamento economico da corrispondere ai giornalisti in modo proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto lo deciderà una Commissione istituita presso il Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri. La Commissione avrà anche il compito di redigere un elenco degli editori che garantiscono il rispetto dei citati requisiti minimi. L’iscrizione in tale elenco è requisito necessario per l’accesso a qualsiasi contributo pubblico in favore dell’editoria, a decorrere dal 1o gennaio 2012.
Un emendamento presentato dal relatore Enzo Carra (UDC) prevede che sia il Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri a provvedere all’istituzione ed al funzionamento della suddetta Commissione, avvalendosi delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili. Ai componenti della Commissione non sarà corrisposto alcun compenso, emolumento, indennità o rimborso spese.
«L’immediata approvazione della proposta di legge per “rompere” la solitudine di lavoratori “invisibili” e senza tutele» lo chiede il Comitato “Giornalisti senza tutele: altro che casta” che ha organizzato, per domani, in Piazza Montecitorio, un sit-in di solidarietà del giornlaista Giovanni Tizian, precario sotto scorta per le inchieste sulle mafie al Nord. «Noi giornalisti senza contratto e “invisibili” – si legge in una nota – non siamo una “casta”, come molti credono, né dei “privilegiati”, come ci ha definito un mese fa anche il Ministro del Lavoro Elsa Fornero».

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