LEGGE EQUO COMPENSO/ LE PERPLESSITÀ DEL MINISTRO FORNERO

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La Commissione Lavoro del Senato ha esaminato ieri, in sede deliberante, il disegno di legge recante norme per promuovere l’equità retributiva nel lavoro giornalistico (AS. 3233).
Il ministro per il lavoro e le politiche sociali, Elsa Fornero, è intervenuto per evidenziare che il disegno di legge AS. 3233, scelto dalla Commissione come testo base e già approvato dalla Camera dei deputati, presenta tre distinti profili: uno di carattere lavoristico, che rientra nelle sue dirette competenze, uno di tipo editoriale, che esula invece dalle stesse, ed un terzo aspetto che attiene alla crisi riguardante il settore, con ricadute di tipo identitario, produttivo ed occupazionale, sulle quali si impegna comunque a ricercare una soluzione, d’intesa con il ministro dello sviluppo economico, Corrado Passera e con il sottosegretario alla presidenza del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Paolo Peluffo.
Con specifico riferimento al profilo lavoristico, Fornero ha ricordato che la recente legge di riforma del mercato del lavoro offre una soluzione di carattere generale ad un problema che attiene soprattutto ai giovani: nel settore giornalistico il gap generazionale risulta infatti probabilmente addirittura più accentuato che in altri comparti. A suo giudizio risulta difficile estrapolare una disciplina diversa riferita a questo settore specifico, in presenza di una normativa a carattere generale di recentissima approvazione. Resta ferma l’utilità di un monitoraggio, peraltro già previsto nella legge di riforma del mercato del lavoro, con valenze più generali.

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