Comma 810
Nelle more di una revisione organica della normativa di settore, che tenga conto anche delle nuove modalita’ di fruizione dell’informazione da parte dei cittadini, i contributi diretti alle imprese editrici di quotidiani e periodici di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70, sono progressivamente ridotti fino alla loro abolizione, secondo le seguenti previsioni:
a) a decorrere dal 1° gennaio 2020:
1) la legge 7 agosto 1990, n. 230, e’ abrogata;
2) all’articolo 1, comma 1247, della legge 27 dicembre 2006, n.296, le parole: « , nonche’ alle imprese radiofoniche private che abbiano svolto attivita’ di informazione di interesse generale ai sensi della legge 7 agosto 1990, n. 250 » sono soppresse;
b) il contributo diretto erogato a ciascuna impresa editrice di cui all’articolo 2, comma 1, lettere a), b) e c), del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70, in deroga a quanto stabilito all’articolo 8 del medesimo decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70, e’ ridotto progressivamente con le seguenti modalita’:
1) per l’annualita’ 2019, l’importo complessivamente erogabile a ciascuna impresa editoriale e’ ridotto del 20 per cento della differenza tra l’importo spettante e 500.000 euro;
2) per l’annualita’ 2020, l’importo complessivamente erogabile a ciascuna impresa editoriale e’ ridotto del 50 per cento della differenza tra l’importo spettante e 500.000 euro;
3) per l’annualita’ 2021, l’importo complessivamente erogabile a ciascuna impresa editoriale e’ ridotto del 75 per cento della differenza tra l’importo spettante e 500.000 euro;
c) a decorrere dal 1° gennaio 2022 non possono accedere al contributo le imprese editrici di cui all’articolo 2, comma 1, lettere a), b) e c), del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70;
d) al fine di perseguire obiettivi di valorizzazione e diffusione della cultura e del pluralismo dell’informazione, dell’innovazione tecnologica e digitale e della liberta’ di stampa, con uno o piu’ decreti della Presidenza del Consiglio dei ministri sono individuate le modalita’ per il sostegno e la valorizzazione di progetti, da parte di soggetti sia pubblici che privati, finalizzati a diffondere la cultura della libera informazione plurale, della comunicazione partecipata e dal basso, dell’innovazione digitale e sociale, dell’uso dei media, nonche’ progetti volti a sostenere il settore della distribuzione editoriale anche avviando processi di innovazione digitale, a valere sul Fondo per il pluralismo di cui all’articolo 1 della legge 26 ottobre 2016, n. 198.