L’EDITORIA NO PROFIT CONTINUA A “PAGARE” PER IL CARO TARIFFE POSTALI

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Come abbondantemente trattato nei giorni scorsi, il decreto interministeriale del 30 marzo 2010 ha abolito le tariffe agevolate con effetto immediato. Questo ha determinato un aumento dei costi per la singola spedizione da 0,05-0,06 a 0,28 euro. In pratica il 500% in più. La legge 73/2010 aveva reintrodotto le agevolazioni (comunque con spese più alte rispetto a prima) disponendo una copertura di 30 milioni di euro che, peraltro, non è mai diventata operativa. I 30 milioni di euro, poi, sono stati inseriti nel milleproroghe: una volta intervenuta la legge di conversione, seguita da un provvedimento attuativo, i costi saranno riportati a non più di 14 centesimi per invio. Nel frattempo, però, dal 1° febbraio le Poste hanno chiuso la fase di tariffa sperimentale tornando alla tariffa senza alcuno sconto. “Ora – commenta Francesca Zagni, presidente di Assif, Associazione Italiana fundraiser – le organizzazioni sono totalmente scoperte. C’è una sospensione di fatto delle spedizioni: chi ha potuto farlo ha concluso le sue campagne entro la fine di gennaio”. “I 30 milioni che dovrebbero arrivare con il milleproroghe – ha detto Paolo Giganti, responsabile fund raising di Aism (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) – potranno bastare al massimo fino ad ottobre: vorrebbe dire che se non cambia qualcosa, ci troveremo nuovamente in crisi totale proprio nel periodo natalizio”.
Giuseppe Liucci

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