L’EDITORIA CATTOLICA SFIDA LA CRISI E DIVENTA “POPOLARE”

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I periodici cattolici lanciano il guanto di sfida alla crisi che ha investito il settore dell’editoria e mettono nel mirino la scarsa propensione degli italiani alla lettura. “L’elezione di papa Bergoglio – scrive Fausto Gasparroni sull’Ansa da Città del Vaticano – vede un fiorire di iniziative nel campo delle pubblicazioni religiose, col lancio di nuove testate e il profondo rinnovamento di altre di antica tradizione”.

Con “Credere, la gioia della fede”, nasce anzi un nuovo “settimanale popolare religioso”, che la Periodici San Paolo manda in edicola e in parrocchia dal 7 aprile. “La sua forza – spiegano i promotori – è nel linguaggio semplice e accessibile, con cui vengono presentate storie che raccontano l’esperienza spirituale di personaggi noti come di gente comune”. Cento pagine suddivise in tre sezioni (Via: i testimoni della fede; Verità: i contenuti della fede; Vita: i gesti della fede) corredate da immagini significative e di grande impatto emotivo.
Diretto da don Antonio Rizzolo, sacerdote paolino di ampia esperienza nel mondo editoriale cattolico, coadiuvato dal vicedirettore Saverio Gaeta, vaticanista di Famiglia Cristiana e scrittore, e dal caporedattore Gerolamo Fazzini, editorialista di Avvenire e direttore editoriale di Mondo e Missione, il nuovo settimanale è particolarmente ricco in contenuti: racconti di fede vissuta, reportage, rubriche e servizi, un dossier centrale di approfondimento teologico e religioso, la liturgia della settimana con il commento al Vangelo del giorno e tanto altro ancora, per vivere la propria fede con gioia nell’esperienza quotidiana”.
“E’ una scommessa proporre, nella nostra Italia in cui si legge poco e si praticano poco le chiese, un nuovo settimanale veramente popolare ed esplicitamente religioso”, sottolinea don Rizzolo. “Credere parlerà soprattutto di fede popolare: la devozione, i pellegrinaggi, le feste e le processioni, compresi i santi più amati – e Padre Pio fra questi – sono tutti oggetto dell’attenzione del nuovo settimanale. Ma daremo a questi contenuti la qualità e la dignità che meritano” conclude.
Nel primo numero si racconta tra l’altro la prima Pasqua del nuovo Papa Francesco, con le interviste a persone comuni, dando voce ai ragazzi che erano in piazza San Pietro ma anche a casalinghe, impiegati, sacerdoti e laici, chiedendo loro cosa si aspettano dal nuovo Papa. Spazio anche per la rubrica mariana di padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria, e per “Dialoghi sull’aldilà” di don Gabriele Amorth, noto esorcista.
“Credere è insieme una sfida e un impegno che affrontiamo in un periodo di grandi cambiamenti, nel mondo religioso come nella politica, nonché nel mondo editoriale”, afferma don Rosario Uccellatore, publisher del settore “Religione” dei Periodici San Paolo. “Siamo convinti che Credere possa rappresentare una risposta a tante nuove domande che emergono dalla società di fronte ai cambiamenti che investono la Chiesa, di cui il nuovo Papa Francesco è motore e icona”.
Col primo numero (al prezzo di copertina scontato a un euro) ci sarà in omaggio il volume “Dio nella città” scritto da papa Bergoglio, “uno sguardo lucido e colmo di misericordia sul tema della città e del vivere comune tra le persone”.
Intanto, dal 6 aprile, cambierà completamente grafica, tornando all’impaginazione “vintage” di 40 anni fa, la più antica rivista italiana, “La Civiltà Cattolica”, redatta dalla squadra degli “scrittori” gesuiti e dai contenuti tradizionalmente rivisti dalla Segreteria di Stato vaticana. La nuova versione, con una riorganizzazione completa delle rubriche, sarà anche disponibile online, in omaggio ai tempi. A presentarla, venerdì, nella sala stampa vaticana saranno mons. Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali, mons. Antoine Camilleri, sottosegretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, e il direttore padre Antonio Spadaro.

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