LE SPESE FOLLI DI MINZOLINI. IL DIRETTORE: SOLO INCONTRI DI LAVORO

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Sarà difficile per Augusto Minzolini spacciare per lavoro giornalistico i 74. 636, 90 euro spesi, in poco più di un anno, con la carta di credito aziendale. Per il procuratore aggiunto di Roma Albero Caperna è peculato; la polizia tributaria sottolinea alcuni episodi di truffa aggravata, per il direttore sono solo spese di lavoro. Il 6 dicembre il gup deciderà se sarà processo.
Le prove non mancano. Sono 77 le pagine della Guardia di Finanza che ricostruiscono la precisa genesi dei soldi spesi. Minzolini ha già restituito una buona parte della somma, ma per la polizia tributaria la restituzione è irrilevante.
Minzolini dovrà giustificare i soggiorni a Capri, Barcellona, Cannes, Venezia, Cortina (solo per citarne alcuni) dove mangiava in costosi ristoranti e dormiva, a quanto pare non solo, nei migliori alberghi. In 12 occasioni ha pagato pernottamenti per due persone. Su chi accompagnava il direttore non si sa nulla e lo stesso direttore del Tg1, per motivi di privacy tiene mantiene il totale riservo. Il direttore del Tg1 dichiara che la restituzione del denaro è diventata irrilevante e le spese non più autorizzate solo proprio perché ha omesso di fare i nomi dei suoi ospiti, una prassi che non è mai stata applicata agli altri direttori, afferma Minzolini lanciando una “frecciatina” ai vertici Rai.
Altri particolari complicano la vicenda. La carta di credito segnala per 12 volte spese “vacanziere”, ma Minzolini doveva essere in servizio; inoltre in alcuni casi il direttore avrebbe chiesto il rimborso spese dopo aver utilizzato la carta aziendale, ed è proprio su questo dato che si inserisce l’accusa di truffa aggravata della Gdf. Come verranno giustificate l’“ubiquità” e i doppi rimborsi?
Per sbrogliare la situazione Minzolini giocherà la carta dell’incomprensione amministrativa, ma il 6 dicembre sarà difficile archiviare la vicenda con un “non ci siamo capiti”.
Tuttavia il direttore sembra sicuro di dimostrare la sua innocenza. «A Cortina sono andato per un confronto con Enrico Mentana nell’ambito della rassegna Cortina incontra; a Marrakech per il festival del cinema invitato dal governo marocchino; a Capri per incontrare un noto imprenditore. Tutte trasferte autorizzate dall’azienda». Minzolini spiega che è la malafede dei giornalisti a creare polemiche e a gettare fango sulla sua persona, «si mettono tre località che nell’immaginario collettivo sono considerate esotiche o di lusso per dimostrare che il sottoscritto ha sperperato soldi pubblici omettendo di dire il motivo (…) con il tono scandalistico dei soliti noti vengono riportate notizie trite e ritrite da due anni sui giornali, in vista di un appuntamento processuale che interessa il sottoscritto. Non perdo tempo per stare appresso al copia-incolla dell’intera informativa giudiziaria», afferma Minzolini riferendosi alle accuse pubblicate da La Repubblica.
Dunque Minzolini contro tutti: contro la Rai, contro la giustizia, contro i giornalisti, per non paralre dell’ormai endemico malcontento della sua redazione. Resisterà alla tempesta?
Egidio Negri

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