LE CONTROMOSSE“SOCIAL”DI GOOGLE: +TU, VIDEOCHIAMATE DI GRUPPO SU IPHONE E IPAD ED ORA ANCHE UNA SIM CARD PER ANDROID?

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Il colosso di Mountain View sembra aver inaugurato una corsa contro il tempo. Le novità anticipate da Facebook in questi giorni, con il nuovo protocollo Open Graph e la TimeLine dei profili, atti a rivoluzionare la gestione della piattaforma da parte dei suoi iscritti, devono aver in parte contribuito. Scaduta infatti la fase di rodaggio di Google Plus, il social network lanciato in versione beta tre mesi fa da Larry Page, il prossimo obiettivo per il numero uno del search engine sembra coincidere con l’espansione della cerchia, ancora troppo esclusiva, dei suoi 10milioni di utenti. Dopo l’apertura delle iscrizioni al social network a tutto il mondo mediante il tasto +Tu, singolare è che sia proprio il sistema operativo iOS della Apple il destinatario degli ultimi aggiornamenti del neonato Google Plus sul versante mobile. La funzionalità Hangout (l’opzione delle videochiamate di gruppo già disponibile nella versione da desktop del portale) è stata infatti adattata dagli sviluppatori di BigG ai dispositivi iPad ed iPhone della Mela. Un update che ha la prerogativa di saltare l’impiego di qualsiasi applicazione aggiuntiva ai fini dell’accesso al servizio, così come concepito dagli sviluppatori di Mountain View. Lo scopo è quello di concorrere in prima linea con gli altri “tool” già presenti sui device della Apple, come Skype e FaceTime, dando l’opportunità di seguire videoconferenze o effettuare video chat, sia sotto copertura wi-fi che mediante connessioni 3G e 4G. Si tratta di novità che sono state però anticipate anche da falsi scoop. È infatti di questi giorni la circolazione in rete di alcune indiscrezioni su un possibile debutto di Google nel mercato degli operatori mobili virtuali (MVNO, come Fastweb Mobile, Poste Mobile in Italia), ovvero operatori che forniscono servizi di telefonia mobile senza possedere alcuna licenza per lo spettro radio e senza avere tutte le infrastrutture necessarie per la fornitura dei servizi stessi e sfruttando quelle di altre società di Telco. Complici dei rumors sono state alcune foto giunte dalla Spagna, raffiguranti proprio una sim card targata Google da attivare negli smartphone Nexus S dei dipendenti della filiale spagnola del Gruppo, e diffuse poi dal sito web statunitense 9to5google.com. Le immagini sarebbero però un falso, come dichiarato in un post dallo stesso portale Usa, anche se nessun commento ufficiale è venuto da Mountain View. Certo è che solo l’ipotesi di una sim card targata Google, associata ad una piattaforma come Android e con l’abbinamento di servizi e feature esclusivi come Google Plus o Google Voice, mediante una negoziazione diretta con il carrier di turno, potrebbe rivelarsi un’occasione appetibile per Google, ai fini di un ampliamento del proprio business. Oltre che offrire un motivo in più all’Antitrust per intervenire.

Manuela Avino

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