L’assemblea di Repubblica: “Vigileremo su indipendenza del giornale”

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L’assemblea dei giornalisti di Repubblica alza la diga contro gli “interessi” della nuova proprietà Elkann-Agnelli. Il casus belli, legato alla mancata pubblicazione di un comunicato sulla spinosa questione della richiesta dei prestiti Sace per la Fca, ha scatenato polemiche ed è stata dibattuta in una lunga seduta che ha infiammato il dibattito anche fuori dalla redazione del quotidiano.

Al termine dell’assemblea, i giornalisti hanno diramato una nota in cui hanno spiegato: “A seguito dei servizi pubblicati sul caso Fca, ritengono che occorra la massima cautela e un surplus di attenzione quando si trattano argomenti che incrociano gli interessi economici dell’azionista. Il patto che il nostro giornale ha stretto 44 anni fa con i suoi lettori è quello dichiarato dal fondatore Eugenio Scalfari nel suo primo editoriale del 1976: “Repubblica è un giornale indipendente ma non neutrale”. Che significa libero da qualsiasi influenza che non sia garantire una informazione di qualità, autonomo nella lettura di ciò che accade in Italia e nel mondo, con una precisa collocazione politica. Valori in cui la Redazione si riconosce ancora oggi e che continuerà a difendere da qualsivoglia ingerenza, interna ed esterna”.

Ma non è tutto: “L’assemblea respinge infine gli attacchi, spesso interessati, che tentano di attribuire al giornale, in questa nuova fase, manovre politiche di parte, legate agli interessi dell’editore, e respinge il tentativo di accreditare uno snaturamento dell’identità democratica e progressista della testata”. E infine la promessa: “Per queste ragioni l’assemblea dei giornalisti si impegna a vigilare sull’autonomia e l’indipendenza di Repubblica”.

 

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