L’AGCOM APPROVA NUOVO BLOCCO SERVIZI SOVRAPPREZZO

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Il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha approvato, ieri, un nuovo provvedimento di blocco automatico delle chiamate verso i servizi a sovrapprezzo, al fine di stroncare il fenomeno dell’addebito di traffico truffaldino nelle bollette telefoniche. Il provvedimento, si legge in una nota, si è reso necessario a seguito della recente ordinanza del Tar del Lazio che ha sospeso il precedente sbarramento che era fissato per il prossimo 1° luglio. La nuova data di attivazione automatica del blocco è stabilita al 1° ottobre.
L’Autorità ha, inoltre, deciso, in linea con la pronuncia del Tar, una capillare e tempestiva campagna informativa (spot televisivi, annunci sulla stampa e sui siti web, comunicazioni in bolletta, opuscoli, ecc.) che sarà realizzata non solo dagli operatori, ma anche direttamente da Agcom insieme alle Associazioni dei consumatori, con le quali è stato definito un apposito protocollo d’intesa.
Resta ferma la possibilità per gli utenti di anticipare sin d’ora il blocco, chiedendolo espressamente al proprio operatore di telefonia fissa.
La decisione presa in risposta alla decisione del TAR sta a dimostrare che l’Agcom ha approvato un provvedimento senza una corretta concertazione con tutte le parti interessate e, soprattutto, senza quella necessaria pubblicità che il caso imponeva. E, infatti, la delibera è stata bacchettata dai giudici amministrativi. Ora l’Autorità corre ai ripari annunciando una campagna informativa nei confronti delle famiglie, che Adiconsum ritiene “quanto mai opportuna per informare che questo servizio potrà ancora essere utilizzato previa richiesta di un PIN”.
Paolo Landi, segretario generale Adiconsum, ha dichiarato che: “Adiconsum non è contraria ai servizi a valore aggiunto, che in molti casi rappresentano una comodità per l’utenza. Ciò che intendiamo combattere sono tutti quei comportamenti vessatori che hanno danneggiato le famiglie. Un PIN obbligatorio per accedere a questi servizi è lo strumento che pone le famiglie dal riparo da comportamenti scorretti e allo stesso tempo salvaguarda il diritto ad accedere ai quei servizi”.
Ma l’impressione è che Agcom stia trattando delicate questioni di rilevante interesse sociale ed economico con un’approssimazione veramente pericolosa. Lo dimostra la posizione assunta dal Comitato Operatori Servizi Telefonici e Telematici (uno dei ricorrenti al TAR) che ha espresso rammarico in merito all’operato dell’AGCOM, silente alle richieste dei Centri Servizi Telefonici di un incontro al fine di determinare una strategia condivisa di tutela dell’utenza e del mercato nel settore dei servizi a sovrapprezzo. I Centri Servizi sono stati esclusi da ogni tavolo di lavoro, dove hanno partecipato solo le associazioni consumatori, alcune delle quali, per giunta, hanno manifestato perplessità sull’efficacia delle misure adottate oggi e si sono dichiarate non contrarie all’uso delle numerazioni a sovrapprezzo. Anche i Centri Servizi hanno lo stesso obbiettivo, di un mercato delle numerazioni a valore aggiunto pulito dai truffatori… o meglio da chi prova ad intentare truffe utilizzando numerazioni telefoniche 899, 892 e similari.
Gli operatori del settore ricordano che centinaia di migliaia di utenti utilizzano con soddisfazione i servizi a sovrapprezzo, erogato su numerazioni 199 anche dall’Agenzia delle Entrate e dall’ACI. Per il Comitato Operatori Servizi Telefonici, “la chiusura con il blocco delle chiamate di default, operato da un Autorità sulla base di allarmismi sociali, è una forma di censura non degna di un paese democratico.
Fabiana Cammarano

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