LA FILIERA DELLA CARTA CHIEDE POLITICA DI PROMOZIONE DEI CONSUMI CULTURALI

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Le associazioni della Filiera italiana della carta (Acimga, Aie, Anes, Argi, Asig, Assocarta, Assografici e Fieg), nell’incontro con la Commissione Industria del Senato, hanno sottolineato che, oltre a strategie mirate a sciogliere il nodo energetico, è necessaria anche una politica di promozione dei consumi culturali del nostro Paese, per rilanciare la domanda di prodotti editoriali. Nel 2008 le vendite nazionali dei prodotti della filiera si sono ulteriormente ridotte, segnando un calo del 4,6%. In pratica, si è tornati ai livelli del 2000-2003. E il 2009 si annuncia ancora peggiore. Nel primo trimestre, infatti, si sono accentuate le dinamiche negative. Il fatturato continua a calare – con picchi anche del 20% per alcune realtà – e gli investimenti pubblicitari, motore principale dei consumi dei prodotti della filiera, sono in forte ridimensionamento.
Secondo gli analisti di Nielsen Media Research, la spesa in pubblicità sulla stampa è scesa addirittura del 25,8%. Pesanti, ovviamente, i riflessi occupazionali. Nel 2008 la filiera ha perso 3.533 lavoratori, con una flessione dell’ 1,4% sull’anno precedente. E per il 2009, se la situazione non migliora, il calo di posti di lavoro potrebbe arrivare al 2,75%. Intanto il ricorso alla cassa integrazione nel settore carta e poligrafici si è impennato del 166% e si moltiplicano le chiusure.
“La nostra filiera – hanno sottolineato i rappresentati delle Associazioni – da lavoro direttamente a quasi 250mila persone; 800mila con tutto l’indotto. Un peso occupazionale paragonabile, insomma, a quello del settore auto”.
Luisa Anna Magri

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