LA CRISI DELL’EDITORIA NON PREOCCUPA GLI EDITORI AUSTRIACI. FINCHE’ LA GERMANIA TIENE…

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Nei giorni scorsi a Vienna si è tenuta una tavola rotonda fra tutti gli attori della filiera editoriale austriaca. Editori, giornalisti, grafici, distributori, e rappresentanti dei rivenditori. Gli argomenti trattati sono stati tanti. Dalla creazione di nuovi modelli di business alla creazione di un giornalismo altamente qualitativo di settore. Dagli eccessivi costi della distribuzione al calo delle vendite in edicola. Insomma, un incontro per fare il punto sulla crisi del settore che sta attanagliando un po’ tutta l’Europa occidentale.
Da una attenta analisi si è constatato che il settore, pur essendo lievemente in perdita, resiste alla crisi, anzi, alcune pubblicazioni di settore hanno addirittura incrementato le vendite del 22%. Parliamo di riviste specializzate in viaggi, cultura e arte.
Romano Ott, Direttore Generale di Mondo Digitale ha una risposta chiara: “Il modello di business tradizionale per la stampa necessità di nuovi modelli di business che non possono prescindere da un giornalismo di qualità. Solo in questo modo la carta stampata può sopravvivere ad internet”. E sulla crisi che sta investendo il settore la sua affermazione è emblematica:”La crisi in Germania non è ancora scoppiata del tutto. E se le cose non peggiorano siamo sicuri che in Austria l’editoria non ne risentirà. Qui contiamo molto sul turismo e faremo in modo che l’industria editoriale del settore viaggi e cultura faccia da traino a tutto il resto”.
Parole che non fanno una piega. Gli editori austriaci non possono pensare che la crisi possa soltanto sfiorarli. Il calo degli investimenti pubblicitario è già arrivato in Germania, e la chiusura di alcune testate storiche è un dato di fatto. Sarebbe meglio che la filiera dell’editoria austriaca non si cullasse troppo sugli allori..

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