LA CAMERA CONFERMA I TAGLI ALL’EDITORIA E LA CANCELLAZIONE DEL DIRITTO SOGGETTIVO AI CONTRIBUTI

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Se verrà confermata la notizia circolata oggi presso gli ambienti parlamentari di maggioranza, la versione definitiva dell’articolo 2 del disegno di legge sulla Finanziaria 2010 sarà identica a quella licenziata dalla Commissione Bilancio della Camera. Domani, infatti, dopo le votazioni sull’articolo 1, il governo dovrebbe porre la questione di fiducia.
Vengono, in questo modo, confermate le novità introdotte dal maxi-emendamento del relatore: il limite ai contributi all’editoria e la cancellazione del diritto soggettivo ad ottenerli.
L’erogazione dei contributi e delle provvidenze all’editoria viene, infatti, limitata all’effettivo stanziamento di bilancio dello Stato e ripartita tra i vari soggetti “fino a esaurimento”. La nuova formulazione impedisce, pertanto, alle società editrici di indicare la somma dei contributi pubblici nei bilanci, rendendo anche impossibile redigere i libri contabili per il prossimo anno. Non è neppure chiaro come il governo intenderebbe ripartire le risorse all’editoria fino ad esaurimento.
Ma non è tutto, ponendo la questione di fiducia, il governo impedirà anche la discussione dei due emendamenti miranti a incrementare il fondo per l’editoria (emendamenti nn. 2. 276 e 2. 272). Dunque, resteranno confermate, nelle tabelle dei disegni di legge Bilancio e Finanziaria, per il comparto editoria, le risorse per il 2010 ma dal 2011 ci sarà una decurtazione che diventerà più pesante nel 2012. In particolare, per l’anno prossimo sono previsti 370 milioni di euro che comprendono anche i 70 milioni dati con la legge 99 del 2009 (disposizioni per lo sviluppo). Dal 2011 lo stanziamento scenderà a quota 229,7 milioni: da un lato vengono meno i 70 milioni stanziati dalla legge sullo sviluppo, dall’altro è prevista una ulteriore riduzione per una cifra analoga. Andrà ancora peggio nel 2012, quando il sostegno all’editoria scenderà sotto quota 200 milioni e ammonterà a 197,7 milioni con un nuovo taglio di 32 milioni.
Nel testo del maxi-emendamento troviamo anche il rimborso a Poste italiane delle somme corrispondenti alle riduzioni tariffarie praticate agli editori per la spedizione, il finanziamento alle emittenti radio-televisive locali e il trasferimento di risorse alle autorità indipendenti.

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