INTERROGAZIONE DEL SEN. DIVINA AL MINISTRO DEGLI ESTERI SU SEGNALAZIONE DEL COMITES DI MIAMI

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Dopo la richiesta di rinvio a giudizio della Procura di Roma



Il Comites di Miami chiede aiuto al senatore leghista Divina



che presenta un’interrogazione al Mae contro Gente d’Italia



 



 



Il senatore della Lega Sergio Divina, facendo propria
una e mail del Comites di Miami, ha presentato una interrogazione al Ministro
degli Affari Esteri contro il nostro giornale. Noi pur consapevoli che il
senatore deve essere stato tratto in inganno da informazioni del tutto prive di
fondamento, e nel sottolineare che cinque consiglieri con il presidente del
Comites di Miami sono imputati dalla Procura di Roma per falso ideologico
proprio in relazione alle false affermazioni sul nostro giornale, rispettiamo
profondamente il ruolo e l'attività del senatore Divina nella certezza che alla
sua interrogazione sarà data adeguata ed esauriente risposta. Una risposta in
grado di fugare ogni dubbio al senatore Divina. Ecco perché lo ringraziamo, e
siamo con lui per sollecitare anche noi come abbiamo già fatto con la Procura
della Repubblica, un’indagine del Ministero degli Esteri. Cui dovrà per forza di
cose seguire  un’ispezione
sull’operato del Comites di Miami in questi anni e soprattutto 
sul corretto funzionamento della nostra rappresentanza consolare in
Florida. Ringraziamo perciò il senatore Divina se riuscirà a far piena luce
sullo “scandalo-Miami”.  Comprendiamo
perciò che  per trasformare in
interrogazione una e-mail il senatore Divina deve essere stato tratto in errore
proprio per il fatto che egli è davvero molto impegnato. Nel dicembre scorso il
senatore della Lega è stato, infatti, nominato Presidente della Commissione
Straordinaria per il controllo dei prezzi e delle tariffe istituita
dall'assemblea del Senato. Scopo di questa commissione è quello " di monitorare
costi finanziari, energetici e alimentari, usufruendo di una serie di strumenti
di indagine anche in collaborazione con l'Authority per l'Energia e il Gas e
l'Ufficio del garante per il controllo dei prezzi, 'Mister Prezzi', istituito
presso il ministero dello Sviluppo Economico. Individuati gli abusi, la
Commissione ha il compito di adottare “soluzioni semplici quanto rapide e
drastiche a difesa delle famiglie". Una Commissione di grande importanza,
dunque, in un momento della vita del Paese molto delicato. Ma finora la
Commissione per il controllo del prezzi cosa ha fatto ? Quali i provvedimenti ha
adottato ? Su quali prezzi è riuscita ad incidere ?



 



 




 




 




L’interrogazione


 


Al Ministro degli
affari esteri


– Premesso che:


all'interrogante
è giunta una nota via e-mail di cui si riporta per sintesi il contenuto;


il 21 ottobre
2008 durante il seminario "Per un nuovo sistema di provvidenze all'informazione
italiana all'estero", organizzato da "News Italia Press" e patrocinato da alcuni
deputati eletti all'estero, è stato distribuito un dossier sui contributi
assegnati ai media italiani all'estero;


per il 2006,
grazie al sostegno dell'ex Ministro on. Mario Baccini, sono stati assegnati
575.395 euro al quotidiano "Gente d'Italia";


"Gente d'Italia"
verrebbe finanziato e premiato perché stampato e distribuito in migliaia di
copie in varie parti del mondo, migliaia di copie che, secondo il sito ufficiale
del Ministero degli affari esteri, verrebbero distribuite come inserto anche del
"New York Times";


considerato che:


il "New York
Times" non ha mai confermato tale rapporto;


in seguito ad
un'indagine presso il distributore per la Florida, indicato dal giornale,
quest'ultimo ha confermato di non essere al corrente di tale operazione;


la maggior parte
degli Italiani residenti all'estero hanno riscontrato una certa difficoltà nel
riuscire a reperire il giornale in oggetto;


fonti ufficiali
hanno registrato che il finanziamento per il 2004 e quello per il 2006 sono
stati stanziati e sono pervenuti alla testata giornalistica;


il Comitato degli
italiani residenti all'estero (Comites) di Miami, ente preposto a esprimere un
parere su questo tipo di operazioni, ha espresso parere sfavorevole al
finanziamento volto alla pubblicazione della testata giornalistica in oggetto;
tale parere è basato anche sul fatto che il giornale pare che non sia
distribuito secondo quanto disposto;


l'editore, Mimmo Porpiglia, esperto nella raccolta dei
finanziamenti pubblici (pare che abbia ricevuto contributi anche dal Ministero
dell'interno e da Alitalia), ha ricevuto una denuncia per "falso in atto
pubblico" da parte del Comites di Miami, città che ospita la sede ufficiale
dell'editore;


in seguito alla
denuncia del Comites, "Gente d'Italia" ha avuto una divulgazione più ampia, ma
non tale da giustificare il finanziamento incassato;


a quanto risulta,
l'editore ha utilizzato il suo giornale ed i fondi pubblici per diffamare e
accusare coloro che hanno espresso parere negativo sul suo operato pubblicando,
contro il presidente ed i membri del Comites, nella home page del proprio
sito, per mesi, un articolo contenente notizie false e tendenziose sui suoi
oppositori e il cui contenuto è stato riproposto e pubblicato quasi tutti i
venerdì sulla testata giornalistica;


a fargli eco
collabora, via e-mail, il portale "Italia chiama Italia", il cui editore
è il giovane Ricky Filosa, il quale ha confermato di avere un rapporto di
collaborazione, dietro compenso, con "Gente d'Italia",


l'interrogante
chiede di sapere se e quali atti il Ministro in indirizzo, tenendo conto della
congiuntura economica negativa a livello mondiale, intenda adottare affinché
risorse economiche pubbliche che fino a questo momento sono state destinate ad
un certo tipo di "editoria" possano invece essere recuperate, riconvertite e
impiegate per finanziare azioni dirette al sostegno delle famiglie italiane
bisognose residenti all'estero.



Sergio Divina, senatore Lega


(4-01103)


 


 
 




 




 




 




 



L’obiettivo



è la chiusura



del giornale


 


di Enzo Ghionni*


Egregio direttore,



a nome della File
(federazione italiana liberi editori) Le esprimo la più piena solidarietà in
relazione ai ripetuti attacchi che il Suo giornale subisce. Attacchi che hanno
un obiettivo inaccettabile per una democrazia: la chiusura di un giornale.
Esprimo, inoltre, la mia perplessità per le modalità con cui questi attacchi
vengono mossi: ossia ricorrendo al sito internet di un’istituzione, quale è il
Comites di Miami ed a dossier, a quanto pare, anonimi. Due modalità estreme di
formalizzare il peggio. Gli incarichi istituzionali richiedono il senso
dell’istituzione rappresentata. E, quindi, è necessario che accettino
l’esistenza di un’informazione libera, ancor di più se critica nei confronti
dell’operato delle istituzioni stesse. Utilizzare, poi, in maniera diretta i
mezzi di comunicazioni non amici, ricorrendo alla funzione istituzionale
significare ignorare il significato stesso di uno Stato democratico. I dossier
anonimi rappresentano, poi, un sistema di delazione tipico degli omuncoli che
denunciano alle dittature gli oppositori ai regimi. La storia ne è piena, da
Soweto a Berlino. Non sappiamo chi prepari questi dossier. Ma abbiamo fiducia
nel sistema democratico italiano che a queste iniziative diffamatorie
attribuisce il ruolo che le stesse meritano.



Enzo Ghionni*



Presidente 
File



(Federazione
Italiana Liberi Editori)



 



 



Noi, senatore Divina



non abbiamo paura….


di Mimmo
Porpiglia*


Egregio senatore Divina,


apprendo di un'interrogazione parlamentare rivolta
al Ministro dell'Estero per segnalare il “caso” del quotidiano da me diretto "La
Gente d'Italia".


Colgo l'occasione per comunicarLe che il quotidiano
La Gente d'Italia non viene né finanziato né premiato. Ma percepisce, come altre
centinaia di giornali, in Italia ed all'estero i contributi all'editoria
previsti da una legge: come il giornale della Lega, la Padania. Visto che è una
legge dello Stato la prima perplessità riguardo all'interrogazione nasce
dall'affermazione che il giornale prenderebbe i contributi grazie al sostegno
dell'On. Mario Baccini. Non mi risulta che nessun parlamentare abbia il potere
di derogare, in alcun modo, a norme di legge. Sono circa quarant'anni che faccio
il giornalista professionista. Conosco e stimo l'On. Baccini. Ma nella mia vita
professionale presidenti di stato, da Ronald Reegan a Mitterand, da Menem a
Sadat, etc…, ambasciatori e ministri di quasi tutti i paesi del mondo 
ne ho conosciuti a centinaia, ma non credo che abbiano il potere di
derogare a leggi dello stato….


Ancora: il Ministero dell'interno non ha mai
finanziato né me, né la mia famiglia, né una mia società. Si è, invece, dovuto
occupare della tutela della mia persona e della mia famiglia quando, oltre venti
anni fa, ero capo della redazione giudiziaria del Mattino (allora unico giornale
in Campania)  e fui minacciato di
morte dalla mafia e dalla camorra ( alcuni pentiti riferirono ai magistrati 
che era stata emessa la mia condanna a morte…). Io però non scrissi un
libro e scappai… Rimasi a Napoli, a raccontare quotidianamente i delitti della
camorra e gli intrecci tra la stessa e la politica, subendo anche svariati
attentati contro la mia persona e la mia famiglia…. Mentre, dopo oltre 25 anni
di inviato all'estero, avrei potuto chiedere di lavorare all'estero. Ciò non per
magnificare la mia esperienza professionale ma per dirle che la mia fiducia
nello Stato mi consente di affermare che io non ho paura. Senatore, io non ho
paura…Non ho nulla da nascondere….E nessuno dei miei colleghi e collaboratori di
Gente d’Italia ha paura…


Leggo, sempre nella Sua interrogazione, che io
distribuirei migliaia di copie in tutta la Florida. Purtroppo, non è così.
Infatti, io in Florida tiravo e distribuivo 3.000 copie. Mi sembra onestamente
un pò difficile con una tale tiratura coprire tutta la Florida… Il giornale a
seguito delle tensioni con il Comites di Miami, ben supportato dal Console, non
viene più stampato in Florida.                                                                                  


Anche a New York ho stampato nell’anno 2007 solo
3.000 copie al giorno. Il New York Times penso che vada oltre un milione di
copie di tiratura giornaliere. E non credo che una distribuzione simile del
nostro quotidiano potesse avere alcun senso. Ho distribuito a New York 
non in abbinamento con il New York Times, come erroneamente e
maliziosamente denuncia il Comites di Miami 
ma utilizzando la distribuzione del New York Times come appare
giustamente nel sito del Ministero degli Esteri che allego in copia. 
E proprio sull’argomento “distribuzione” tanto caro al Comites di Miami
Le comunico che, nei giorni scorsi, ho consegnato personalmente alla Presidenza
del Consiglio Dipartimento Editoria, la dichiarazione certificata e notarizzata
nel gennaio 2008 del mio distributore della Florida, con l’elenco dettagliato di
tutti i punti vendita del giornale, dichiarazione presentata a suo tempo al
Comites e al Console di Miami e stranamente mai giunta a Roma, alla Presidenza
del Consiglio, come invece prevede la legge…


Per la cronaca, Le segnalo che da “vecchio inviato”
nel 2003 appresi che nel disastro di Monongah ( Stato West Virginia ) erano
morti oltre cinquecento emigrati italiani. Condannati al silenzio. Ne feci un
caso partendo dal mio piccolo giornale, portando la notizia in Italia e in Usa.
A Monongah nel  2004 è venuto il
Presidente Ciampi, e poi i rappresentanti del governo a ricordare le tragedie
legate all'emigrazione italiana di inizio '900.


E sempre e solo per la cronaca Le ricordo che il mio
giornale ha  ricevuto anche il Premio
Ilica per la diffusione della lingua e la cultura italiana nel mondo.


Questo è il giornale fantasma….


L'interrogazione riguarda il mio giornale in quanto
percepisce un finanziamento “elevato”? Ma il mio giornale, accusato dal
presidente del Comites di Miami, di non essere reperibile dalla maggioranza
degli italiani all'estero, (e su quali basi? Non sapevo che il Comites di Miami
avesse il dono dell’ubiquità)  ha
percepito il contributo  più basso
rispetto a tutti gli altri quotidiani all’estero, questo lo sa?….


Maggiori dettagli comunque sarà in grado di fornirli
il ministero degli esteri.  


La informo però degli importi che percepiscono le
altre testate edite all'estero. Li può riscontrare dal sito della Presidenza del
Consiglio dei Ministri: America Oggi ( si
stampa e viene diffuso a New York) : Euro 2.582.284; Il Corriere Canadese ( si
stampa e viene diffuso a Toronto ): Euro 2.829.158; Il Globo ( si stampa e viene
diffuso in Australia): Euro 2.582.284….


 


Forse non è al corrente, ma stampo e diffondo anche
in SudAmerica, in Uruguay per la precisione, dove esiste una comunità italiana
di oltre 90mila iscritti all’anagrafe consolare ( quanta tutta l’anagrafe
consolare   di New York tanto
per spiegarci…). Stampo e  diffondo
insieme con il secondo per importanza quotidiano del Paese, Ultimas Noticias, e 
il Comites locale unitamente con il Consolato di Montevideo hanno
dichiarato che “il giornale Gente
d’Italia è quotidianamente diffuso in Uruguay con particolare presenza nella
città di Montevideo per l’anno 2007, e ha veicolato in tutta l’area di
diffusione l’informazione italiana con firme di grande prestigio ed una puntuale
e precisa rassegna degli avvenimenti italiani favorendo la diffusione della
lingua e della cultura italiana nell’interesse della comunità italiana in
Uruguay…”


Questo “piccolo” particolare Lei, caro senatore,
forse lo ignora. O forse è stato tratto in inganno dalla e-mail del Comites di
Miami ben supportato
dal
console generale pro tempore di Miami, Marco Rocca, Che, per motivi che prima o
poi saranno più chiari  si unisce al
Comites di Miami nella “guerra” che una parte di quel Comites ha dichiarato al
nostro giornale nel tentativo di soffocarne la voce. In una riunione che si è
tenuta il 27 ottobre scorso quel Comites che per legge dovrebbe essere sciolto –
presenti, peraltro, soltanto 5 consiglieri – ha ancora una volta attestato che
il nostro giornale non ha diritto ad alcun contributo statale in quanto
“fantasma”. E lo ha fatto con un ragionamento davvero singolare, ragionamento al
quale ha dato man forte lo stesso console. Il nostro giornale – hanno detto i
sullodati consiglieri – per la verità non è “fantasma” in quanto “e’ stato visto
nelle suddette aree solo nelle sedi diplomatiche e istituzionali come Consolato,
Ambasciata, Istituto di Cultura e Comites”. Quindi esiste. Appena si esce però
da consolati, ambasciate, istituti di cultura e comites, il nostro giornale si
trasforma in “fantasma” e non esiste perché, dicono lorsignori (si 
fa per dire) del Comites “ non è stato mai stato visto esposto” nelle
edicole. In base a questo ragionamento potremmo tranquillamente affermare, ad
esempio, che il Corriere della Sera è un giornale fantasma perché gli edicolanti
in Italia quasi mai lo espongono preferendo esporre magari giornali e locandine
di quotidiani locali. Poiché questo ragionamento fa acqua da tutte le parti –
acqua inquinata dal momento che la Procura della Repubblica di Roma ha chiesto
l’incriminazione per falso ideologico proprio di Cesare Sassi,

Luciana Saliani, Maurizio Paglialonga, Edoardo Ribetti e
Ilaria Belloni in relazione ad un parere analogo, contro il nostro giornale, già
espresso in passato – ecco che il console pro tempore di Miami, Marco Rocca, 
pur sapendo   che il
Comites di Montevideo ha scritto che “La Gente d’Italia” è stato quotidianamente
diffuso in Uruguay con particolare presenza nella città di Montevideo per l’anno
2007” e che “il quotidiano La Gente d’Italia ha veicolato in tutta l’area di
diffusione l’informazione italiana con firme di grande prestigio ed una puntuale
e precisa rassegna degli avvenimenti italiani” ha 
espresso un concetto così acuto che, se non l’avessimo letto dal verbale
del Comites di Miami avremmo immaginato che si trattava del parto di una testa
da encefalogramma piatto. “
Il
Console Generale – dice testualmente il verbale – 
ha pero’ sottolineato che il Comites di Montevideo ha rilasciato una
semplice attestazione che peraltro non sembra essere un parere, in quanto si
limita ad affermare che il quotidiano e` stato stampato e distribuito allegato
ad un altro quotidiano locale”. 


La vera accusa mossa al mio giornale 
Gente d'Italia è quella di avere una distribuzione poco capillare negli
Stati Uniti. Ma questa circostanza è dovuta proprio alle ridotte dimensioni
dell'impresa editoriale che si riflettono in una tiratura più bassa. Il
contenimento della tiratura è rivolto a contenere i costi e, di riflesso, a
ridurre l'onere a carico dello Stato italiano. Il mio giornale si vende, non si
regala….S’informi: stampare 20mila copie al giorno invece di tremila significa
pagare solo la carta, poche centinaia di dollari….Avrei potuto farlo, come
purtroppo qualche altro editore senza scrupoli 
continua a fare…..Ma veda, caro senatore, io sono soprattutto un
giornalista…. Mi piace fare un bel giornale…questo mi hanno insegnato i miei
maestri Baldacci, Ghirelli, Palumbo…  
Molti confezionano un giornale solo con le agenzie….Costa ancora di
meno…..Molti tirano decine di migliaia di copie senza preoccuparsi dei
costi… Io penso diversamente. Ho ancora un alto concetto dello Stato e delle
Istituzioni….e non mi va di sperperare danaro pubblico.


 Ma una virtù, a quanto
pare, è diventata una colpa.


Ho cercato e cerco di fare un giornale per gli italiani all'estero che
consenta loro di essere orgogliosi di essere italiani. Sul giornale da me
diretto scrivono  Antonio Ghirelli,
giornalista-scrittore ed ex direttore di giornali e della TV; Ennio Caretto,
capo della redazione Usa del Corriere della Sera; Daniele Capezzone, direttore
de Il Velino e portavoce di Forza Italia,


Claudio Angelini,  inviato TG2 ed
ex direttore dell’Istituto Italiano di cultura di New York; 
Roberto Ciuni, giornalista-scrittore, ex direttore de Il Mattino, La
Nazione;
 

Bruno Tucci, presidente dell’ordine dei giornalisti del Lazio, Italo Cucci,
giornalista e scrittore, ex direttore del Corriere dello Sport-Stadio ed altri
giornali; Franco Manzitti, editorialista di Repubblica, ex direttore 
Agl,  Pietro 
Mariano  Benni,  
direttore della Misna ; Genny Sangiuliano, ex direttore del quotidiano
Roma, attuale capo dei servizi giornalistici 
Regionali della Rai;  Mauro
Mazza, direttore del TG2; Roberto Rosseti, vice direttore di Uno Mattina;
Clemente Mimun, ex direttore del TG1 e attuale direttore del TG5; Giampiero
Gramaglia direttore dell’ANSA; Nino Petrone, inviato del Corriere della Sera….e
non vado avanti solo per non tediarLa con altre decine e decine di firme….


Tra le quali quella di Ricky Filosa, giovane
giornalista, nostro valente collaboratore da Santo Domingo e direttore del
portale Italia chiama Italia,  ottimo
punto di riferimento per gli italiani all’estero. Ben conosciuto dai seguaci del
suo partito e del Pdl in generale….


L'attacco portato dal Comites di Miami a questo
giornale – Comites eletto con una sola lista da 400 persone su ben 12mila aventi
diritto al voto – nasce dalla volontà di condizionare un'informazione libera da
parte del Presidente del Comites stesso. Che attesta tra le tante menzogne anche
un macroscopico falso nella e-mail a Lei giunta e che Lei, mi consenta, con
molta leggerezza e senza curarsi di verificare la fondatezza del contenuto, ha
trasformato in interrogazione…


Non è stato infatti il Comites a denunciare il
sottoscritto per falso in atto pubblico, ma al contrario, è la Procura della
Repubblica di Roma, ( PM dott. Bombardieri ) su mia denuncia, 
che, dopo accurate indagini, 
ha chiesto il rinvio a giudizio per “
Falso
ideologico in atti pubblici commesso dal pubblico ufficiale



 a carico di 
quattro  dei sei membri 
del Comites di Miami (
Luciana Saliani,
Maurizio Paglialonga, Edoardo Ribetti e il tesoriere Ilaria Belloni)
più lo stesso presidente Sassi.
(
L’inchiesta fa riferimento alla documentazione che il Comitato avrebbe dovuto
predisporre per la concessione del contributo previsto per i mezzi locali
d’informazione. In particolare, secondo quanto accertato dagli inquirenti, i
cinque componenti del Comites, in una delibera dell’11 aprile 2006, “attestavano
falsamente di non aver mai reperito alcuna copia del giornale ‘Gente d’Italia’
….”).  


La libertà d'informazione è tutelata dalla Costituzione,
dicevo. Ed il mio rispetto nello Stato italiano mi induce a continuare la mia
battaglia per consentire agli italiani all'estero di leggere un giornale non
condizionato da piccoli uomini che
con logiche estorsive di natura usuraria cercano di
condizionare le voci libere. E
se non ci riescono, a farle zittire. Io
credo nell'Italia, nella Costituzione, nel Parlamento e nella giustizia. E la
Sua interrogazione consente di andare avanti nel fare chiarezza. E di questo La
ringrazio.


Anzi, nell'ipotesi in cui Lei ritenga che i
contributi pubblici per l'editoria all'estero vadano abrogati, destinando le
risorse agli emigrati in difficoltà, supporterò la Sua battaglia e mi adopererò
con lei perché vengano abrogati anche i contributi pubblici per i giornali editi
in Italia, visto il momento difficile in cui versa il nostro Paese. Io farò un
giornale senza contributi, perdendo circa 500.000 euro all'anno. Gli altri, mi
sembra, perderanno qualcosa in più… A cominciare dai


quattro milioni e 28.363,82
di Euro che perderebbe il
giornale del suo partito, La Padania…


Cordialmente,


Domenico Porpiglia





Direttore-Editore – Gente d’Italia




 



P.S.
Le confermo che la Sua interrogazione risulta essere una lettera scritta dal
presidente-protempore del Comites di Miami Cesare Sassi e pubblicata sul sito
internet
www.comitesmiami.com
  che
i nostri legali hanno denunciato già da tempo… 

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